Rivoluzione mutui, le banche al posto di Finaosta

E' quanto prevede per i mutui prima casa e ristrutturazione un emendamento al bilancio a firma Pierluigi Marquis (SA), Giovanni Barocco (Gruppo misto) e Jean Claude Daudry (AC). La Regione metterà a disposizione le risorse, 2,5 mln annui, per abbattere gli interessi che i cittadini pagano alle banche.
La sede di Finaosta
Politica

Ha l’obiettivo di rilanciare l’edilizia, ma anche di sbloccare le oltre 700 domande di mutuo inevase del 2018 e 2019, l’emendamento firmato da Pierluigi Marquis (SA), Giovanni Barocco (Gruppo misto) e Jean Claude Daudry (AC) che prevede di togliere a Finaosta la gestione dei mutui prima casa e ristrutturazione.

“Per soddisfare quelle domande inevase ci vogliono 100 milioni di euro di liquidità, che la Regione non ha.” spiegano Marquis e Barocco “La soluzione che abbiamo trovato è che anziché essere la Regione a mettere in circolo quei soldi, che non ci sono sono, la Regione mette a disposizione delle risorse per abbattere gli interessi che i cittadini pagano, alle stesse condizioni attuali, alle banche”.
I vantaggi? “In banca ci vogliono 30 giorni per avere un mutuo, mentre con Finaosta ora bisogna aspettare due anni. La Regione pagherà direttamente le banche – parliamo di 2,5 milioni di euro annui –  andando a eliminare un po’ di burocrazia” ricordano Marquis e Barocco “I soldi ora bloccati – il fondo di rotazione restituisce alla Regione 25 milioni di euro – verranno rimessi in circolo, per altre misure legate allo sviluppo della Valle d’Aosta. Dall’altra lato rimettiamo in moto l’economia, perché saremo in una condizione che più domande di mutuo arrivano meglio è”.

La Regione concederà, quindi, contributi in conto interessi per la riduzione, per un massimo di un punto percentuale e mezzo, del tasso fisso di interesse di mutui bancari, di durata non superiore a 30 anni, stipulati con istituti di credito convenzionati con la Regione, sulla base di uno schema-tipo, che dovrà approvare la Giunta regionale. La stessa delibera di Giunta andrà anche a definire, in linea con quelli attuali, i requisiti soggettivi e oggetti per l’accesso all’agevolazione, la spesa massima ammissibile, le percentuali di riduzione del tasso di interesse, le modalità procedurali per l’ottenimento e l’erogazione dell’agevolazione, i vincoli di destinazione cui sono assoggettati i beni oggetto dell’agevolazione e le conseguenze in caso di violazione dei vincoli.
“Manterremo comunque il doppio binario aperto. Chi non ha fretta può aspettare il mutuo Finaosta, allo stesso modo chi ha un mutuo già aperto con Finaosta può spostarsi nel sistema bancario”.

L’altra misura legata a quella dei mutui, è in un altro emendamento che prevede di abbattere l’Imu per le ristrutturazioni. “Oggi nei comuni l’Imu viene abbattuta del 50% per le ristrutturazioni. Con questo emendamento andiamo invece ad azzerarla per i primi tre anni e per i successivi cinque prevediamo uno sconto. Le risorse del mancato introito, parliamo di circa un milione di euro all’anno, verranno ridate ai comuni dalla Regione.”

I due emendamenti, al contrario di quelli sull’edilizia scolastica antisismica (800mila euro), sugli interventi di sicurezza ambientale (5 mln annui)  e sui servizi socio assistenziali (800mila euro per appianare i debiti), non riportano la firma del Presidente Uv, Erik Lavevaz. “Bisogna verificare le ricadute con Finaosta e con i comuni” spiega Lavevaz “Inoltre riconosco la centralità della giunta nella redazione del bilancio, e nel percorso che aveva già portato il bilancio in commissione il 23 dicembre, col voto favorevole di tutti i commissari di maggioranza, Barocco compreso. Modifiche legislative più strutturali vanno fatte in momento di calma istituzionale, non di fretta. Soprattutto non accetto che queste modifiche vengano usate come presupposto per il fatto di non aver votato il bilancio il 27 dicembre, perché c’era tutto il tempo di discutere su questi contenuti nei mesi passati o, al più tardi, portarli eventualmente in commissione il 23 dicembre o in consiglio il 27 senza creare questa situazione di stallo con l’esercizio provvisorio”.

Altri emendamenti sono in arrivo dalla Giunta regionale. Fra questi figura quello portato dall’Assessore Baccega che prevede la messa a disposizione di 1 milione di euro per compensare il mancato introito all’Usl dei ticket sanitari. “E’ quello su cui stiamo lavorando come Rete Civica da agosto e che era nel nostro cronoprogramma” racconta Chiara Minelli “prevede che ci sia una riduzione dei ticket per le fasce più deboli e un ampliamento della platea degli aventi diritto alle esenzioni, anche in base al reddito”.

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