Roberto Cognetta e Stefano Ferrero, i candidati per il movimento cinque stelle

Le parole d'ordine per i candidati valdostani del Movimento cinque stelle sono trasparenza, legalità e cambiamento. Su sanità, trasporti, servizi sociali e pensioni i grillini vogliono concentrare la loro azione politica.
Roberto Cognetta, Stefano Ferrero
Politica

Le parole d’ordine per i candidati valdostani del Movimento cinque stelle – Roberto Cognetta alla Camera e Stefano Ferrero al Senato –  sono trasparenza, legalità e cambiamento. Le loro candidature sono state presentate ieri, il 30 gennaio, in Croce di città 79 ad Aosta, in un’abitazione privata che, spiegano, "ci è stata prestata da un amico per questa occasione". Del resto per la campagna elettorale i due esponenti del movimento dichiarano di spendere tra i 2000 e i 2500 euro, soldi recuperati da donazioni private e dai proventi della lotteria che vedrà l’estrazione dei premi il prossimo 10 febbraio a Sarre.

In caso di elezione in Parlamento, Cognetta e Ferrero, si sono impegnati a prendere un’indennità di 3500 euro netti, contro i quasi 14mila di un deputato o Senatore e, seguendo la linea del movimento nazionale, non accetteranno rimborsi elettorali. "Solo così, stando fuori dal sistema, è possibile cambiarne le storture".

I portavoce dei 5 stelle, come amano chiamarsi, puntano il dito su tutti i partiti e i movimenti che hanno governato la regione. "Nel 2017, – spiega Ferrero – non entrerà più nelle casse regionali l’iva da importazione, sarà un duro colpo per la Valle d’Aosta già provata da tagli e da una profonda crisi economica, in questi anni abbiamo sprecato troppe risorse che dovevano andare a favore dello sviluppo". Poi spiega "noi vogliamo invertire la rotta e valorizzare l’esistente". Sanità, trasporti, servizi sociali e pensioni sono i temi su cui i grillini intendono concentrare i propri sforzi.

Intervengono anche sul tema dell’autonomia, al centro del dibattito di queste elezioni politiche 2013. "L’autonomia valdostana non è un elastico che si tira o si lascia in base al proprio interesse, se è un valore da difendere, non si può poi telefonare a Roma per suggerire questo o quel provvedimento, magari contro il volere della popolazione". Il riferimento, neanche tanto implicito, va all’impugnativa contro l’esito del referendum del pirogassificatore.

Tema caldo e importante per il movimento cinque stelle, su cui agire anche a livello nazionale: "solo noi possiamo sostenere , con credibilità, la contrarietà a questo progetto: Bersani alcuni anni fa si è espresso nello stesso modo di Rollandin contro i medici emiliani che esprimevano dubbi sull’incenerimento". 

 

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