“Adottare misure più restrittive nella formazione dei gruppi assumendo, se del caso, più personale educativo e supplenti fin dal primo giorno di assenza dei titolari, affinché insegnanti ed educatori non siano costretti, nel caso di sostituzioni, a turnazioni in classi e gruppi di alunni diversi.” E’ quanto chiedono Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals della Valle d’Aosta in relazione ai provvedimenti di quarantena, che hanno portato, ad esempio, alla decisione di chiudere l’istituzione “San Francesco”.
Secondo gli ultimi dati forniti ieri dell’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri, che non tengono conto ancora della situazione della San Francesco, ad oggi sono 56 i docenti positivi, 221 quelli isolati e 113 gli studenti, 733 quelli in quarantena.
L’auspicio dei sindacati è che “mediante i tamponi rapidi si possa verificare con immediatezza l’eventuale contagio degli insegnanti e degli educatori, in modo da poterli riammettere quanto prima, se non effettivamente malati, alle proprie mansioni e alla loro vita quotidiana”.
Infine Flc Cgil, Cisl Scuola, Savt Ecole e Snals della Valle d’Aosta “visto il progressivo aumento dei contagi” ribadiscono “che è necessario dotare o permettere agli insegnanti di dotarsi di dispositivi di protezione più efficaci (mascherine FFP2 o FFP3) al fine di salvaguardare la loro salute e quella degli allievi”.
La questione dei Bes (bisogni educativi speciali)
L’ultima ordinanza emanata dalla Presidenza della Regione prevedeva la possibilità, esclusivamente per gli studenti disabili, di svolgere didattica in presenza.
“Sì è creata una certa tensione rispetto ai Bes, i bisogni educativi speciali, i cui numeri in Valle d’Aosta sono molto elevati. La situazione dei Bes è molto diversificata sul territorio regionale” ha ricordato l’Assessore Caveri “Abbiamo delle scuole da 1000 studenti con 200 Bes. Il fatto di farli rientrare tutti creerebbe di nuovo degli assembramenti Abbiamo situazioni specifiche sulle scuole medie inferiori, e su queste agiremo”.
Oggi l’Assessore Caveri incontrerà in videoconferenza i dirigenti scolastici, a cui spetterà la decisione di decidere a seconda dei casi la didattica in presenza per i Bes.