Scuole, Caveri: “La Valle d’Aosta è pronta a riaprirle già dalla settimana prossima”

A riferirlo oggi è stato l'Assessore regionale all'Istruzione Luciano Caveri nell'audizione avuta in videoconferenza sulla situazione della scuola alla Commissione Istruzione pubblica, beni culturali del Senato della Repubblica, della quale il parlamentare valdostano Albert Lanièce è Vicepresidente.
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Politica

Nonostante la zona rossa, dove la nostra regione con ogni probabilità resterà anche per tutta la prossima settimana, la Valle d’Aosta si dice pronta a riaprire tutte le scuole, superiori comprese al 50%, se il Governo deciderà di andare in tal senso, “non avendo problemi nei trasporti, registrando dati che confermano con gli screening una bassa incidenza di positivi, e con ormai un 40 per cento di insegnanti vaccinati”. A riferirlo oggi è stato l’Assessore regionale all’Istruzione Luciano Caveri nell’audizione avuta in videoconferenza sulla situazione della scuola alla Commissione Istruzione pubblica, beni culturali del Senato della Repubblica, della quale il parlamentare valdostano Albert Lanièce è Vicepresidente.

“Ci vuole flessibilità nelle scelte delle Regioni. Noi paghiamo la scuola – ha detto Caveri ricordando la particolarità del modello scolastico valdostano e il suo particolare assetto istituzionale – ma è importante, come sa bene il Senatore Lanièce, che ogni finanziamento particolare per la scuola dovuto alla pandemia, ad esempio per le attività estive, affluisca anche nelle casse della nostra Regione, senza esclusioni come accaduto nell’ultimo decreto legge”.

Nel frattempo a condividere  le preoccupazioni manifestate da “Priorità alla Scuola” e i motivi della manifestazione di piazza prevista per il 10 aprile 2021 è in una nota la Flc Cgil VdA.

“Abbiamo più volte ribadito che la scuola in presenza resta la priorità in quanto la scuola non è solo contenuto, ma è soprattutto relazione sociale pedagogica-didattica, il luogo in cui si prepara alle sfide della vita adulta, al confronto, alla comprensione, alla solidarietà, alla cittadinanza attiva.  – scrive il sindacato – Abbiamo denunciato più volte che la Dad sta contribuendo a far crescere in maniera esponenziale la povertà culturale e le disparità sociali e, nonostante l’impegno di molti insegnanti, stiamo perdendo giovani che difficilmente andremo a recuperare”.

Secondo il sindacato servono nell’immediato, “dati certi per operare delle scelte e, oltre al monitoraggio, serve un aggiornamento dei protocolli di sicurezza e una verifica attenta delle condizioni epidemiologiche attraverso screening di docenti e alunni, anche più frequenti di quelli che la Regione sta effettuando, ma è importante che la partecipazione a queste iniziative sia, però, significativa altrimenti ogni sforzo è vano e a rimetterci è solo la qualità della nostra scuola e il futuro dei nostri bambini e giovani.”

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