Spese dei gruppi consiliari, gli esponenti del Pd annunciano di voler fare ricorso in Cassazione

In attesa di leggere le motivazioni puntuali della sentenza, il Partito intende anche ribadire "la fiducia nella loro azione politica e amministrativa, confidando che, nel terzo grado di giudizio possano finalmente vedere riconosciute le loro ragioni".
Il Pd in conferemza stampa
Politica

Per il Partito Democratico della Valle d'Aosta la "partita" con la giustizia non si esaurisce con la sentenza pronunciata dalla Corte di Appello di Torino questa mattina ma continuerà fino al terzo grado di giudizio, davanti alla Corte di Cassazione. Lo aveva anticipato "a caldo" lo stesso Raimondo Donzel, in un tweet con il quale annunciava la volontà di ribadire la sua innocenza, e lo ha sottolineato anche lo stesso Partito in un comunicato stampa, diffuso nel pomeriggio. "Nel ribadire la propria fiducia nelle istituzioni giudiziarie della Repubblica – scrive il Pd – vogliamo esprime solidarietà nei confronti della Consigliera Carmela Fontana, dell'Assessore Raimondo Donzel, dell'ex consigliere Gianni Rigo e dell'ex deputato Ruggero Millet, nella assoluta convinzione della loro buona fede e della bontà del loro operato". In attesa di leggere le motivazioni puntuali della sentenza, il Partito confida quindi che, nel terzo grado di giudizio "possano finalmente vedere riconosciute le loro ragioni".

"E’ una sentenza in alcuni passaggi molto dura – ha confermato Ascanio Donadio, legale del Pd – che però non ci convince: rimaniamo sicuri dell’innocenza dei nostri assistiti. Aspettiamo di leggere le motivazioni, ma faremo comunque ricorso in Cassazione"

Infine, il PD esprime la più grande soddisfazione per l'assoluzione, anche in secondo grado, di iscritti e simpatizzanti che vedono così riconosciuta definitivamente la loro innocenza, vale a dire Davide Avati, Giuseppe Rollandin, Erika Guichardaz, Giovanni Sandri ed Emilio Zambon."Avevo pochi dubbi che il primo grado potesse essere ribaltato in questi punti. Mi pare evidente, a questo punto, come siano confermate le nostre perplessità legate all’assenza di elementi per dare inizio all’azione penale nei confronti di chi è stato assolto" conclude Donadio.

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