“Tampon tax”, Pcp: “Un gioco di potere squallido”

05 Novembre 2021

Ieri sera, il Consiglio regionale si è chiuso con la richiesta di voto segreto su una mozione che chiedeva un impegno per la riduzione dei costi di prodotti igienici sanitari indispensabili per le donne. Il nuovo assetto di maggioranza a 19 non ha retto, andando sotto nel voto in aula.

“Il fatto che, come qualcuno aveva evidentemente calcolato, siano comparsi ben cinque franchi tiratori nella maggioranza, è un gioco di potere squallido – dichiarano in una nota le Consigliere del gruppo Progetto civico progressista, Erika Guichardaz e Chiara Minelli –. Come dichiarato, abbiamo votato a favore e ci dispiace che su un provvedimento di civiltà, firmato peraltro da tutti i Capigruppo di maggioranza, si sia innescato un oscuro gioco finalizzato solo a delineare nuovi scenari attraverso vecchi e squallidi metodi”.

Non solo: “Se proprio non si è capaci di uscire allo scoperto – aggiungono le consigliere Pcp – , sarebbe stato meglio scegliere un’altra strada per far emergere diversità e conflitti. Ancora una volta l’arroganza e la deriva maschilista di questa maggioranza hanno colpito e anche per questo motivo, oltre alla mancanza di volontà di dialogo e confronto che non hanno portato a nessuna verifica programmatica, siamo uscite da essa consapevoli di non poter lavorare in modo proficuo. Non basta certo un ‘tagliando’ per ridare gambe ed energia ad una maggioranza che si è persa per strada, scegliendo di non dare attuazione ad un reale cambiamento dei sistemi di governo”.

Pcp: “Un fatto molto grave”

A prendere posizione è anche il Tavolo di coordinamento del Progetto civico progressista, che in una nota spiega: “Quello che è successo ieri sera in Consiglio Regionale è un fatto molto grave per due ordini di ragioni: la prima perché su un tema molto concreto come quello dei costi dei presidi igenico-sanitari per le donne, da anni si chiede una riduzione dell’Iva affermando così che non si tratta di un lusso o di un optional. Una battaglia di civiltà. Centinaia di consigli comunali, tra cui Aosta, e lo stesso Parlamento nazionale hanno già riconosciuto questa ovvietà. La seconda ragione è che 5 Consiglieri di maggioranza hanno ‘usato’ questo tema, e il voto segreto chiesto dalla Lega (che ovviamente sapeva delle manovre in corso) per lanciare unmessaggioalle forze politiche di maggioranza nella peggiore tradizione della politica valdostana. E lo hanno fatto proprio su un tema legato agli interessi del mondo femminile”.
Insomma, “è la ‘prova provata’ che la richiesta di affrontare con serietà e metodo i problemi di coesione di questa compagine posti 6 mesi fa da Pcp non era un colpo di testa ma una lucida analisi. Nessun compiacimento. Molta rabbia per l’esito di una battaglia sacrosanta sui diritti delle donne e, ancora una volta, per la mediocrità della politica valdostana. Ora si fa ancora più forte la preoccupazione che affrontare il bilancio, i problemi della sanità, la concretizzazione del Pnrr, la stagione turistica invernale, il rilancio dell’economia e tutti gli altri grandi problemi della nostra Regione, in queste condizioni sarà difficilissimo”.

Padovani (Fp-Pd): “Ignavia di alcuni colleghi di maggioranza”

Padovani

Anche dai banchi della maggioranza, però, non manca lo sdegno. Andrea Padovani, vicecapogruppo dei Federalisti Progressisti Partito Democratico e primo firmatario del documento, si affida a Facebook: “L’impegnativa era molto semplice: si chiedeva l’avvio di un progetto per la messa a disposizione gratuita di prodotti igienico-sanitari femminili in tutte le scuole e la costruzione di momenti di sensibilizzazione sul tema del ciclo mestruale nelle scuole. Si chiedeva inoltre che la giunta si attivasse per sollecitare i Comuni valdostani a seguire l’esempio del Comune di Aosta nell’applicazione di una scontistica sui prodotti igienico-sanitari femminili in vendita presso le Farmacie comunali e di sostenerli in questo percorso e che Consiglio regionale e Giunta sostenessero in tutte le sedi l’introduzione dell’aliquota IVA agevolata del 4% per i prodotti igienico-sanitari femminili. E invece ho dovuto assistere a una serie di interventi dai banchi occupati dalla Lega, che definire osceni è un ossimoro”.

Ma il problema è interno alla stessa maggioranza: “Quello che non mi aspettavo, invece, era l’ignavia di alcuni colleghi di maggioranza che, silenti per tutto il dibattito, hanno vigliaccamente aspettato il voto segreto chiesto dalla Lega per affondare una proposta di civiltà e, al contempo, lanciare segnali al Governo regionale senza il coraggio delle proprie azioni. Non finisce qui, la battaglia è appena iniziata: la necessità di aprire una stagione di riforme civili anche in Valle d’Aosta non è più rinviabile”.

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