Sul trasporto pubblico locale sono saliti a due gli esposti arrivati alla Corte dei Conti. Dopo quello presentato nel luglio 2016 dal consigliere del M5S, Roberto Cognetta, relativo alla proroga da 75 milioni di euro degli appalti del trasporto pubblico locale su gomma, finisce sul tavolo della magistratura contabile anche la procedura 223 "che ha portato i dipendenti a conciliare una causa di lavoro che non sarebbe mai dovuta partire".
"In questo esposto – spiega il Consigliere Cognetta – evidenziavo una procedura anomala di prolungamento della durata dell'appalto così come un controllo superficiale da parte degli uffici della documentazione portata a supporto di tale decisione. Quest'oggi ho appreso che alcuni dipendenti licenziati dalla società Svap e una sigla sindacale confederale, in riferimento a quelle delibere, hanno presentato un secondo esposto alla Corte dei conti con le considerazioni seguenti: negli anni 2013/15, la Svap usufruiva della cassa integrazione in deroga nonostante i dipendenti avessero numerosi giorni di ferie da fruire e addirittura, nelle stesse, vi fossero le diciture cassa integrazione e straordinario; a dicembre 2015, la Regione proroga alla Svap l'appalto di 5 anni, senza gara pubblica e proroga di 3 anni la vita media dei bus; nel gennaio 2016, la Svap attiva la procedura di licenziamento ai sensi della legge n. 223/91, però, a febbraio 2016, subappalta a Savda ben 9 linee e ad aprile 2016 licenzia dieci dipendenti; alcuni dipendenti licenziati vengono assunti da Savda con contratti precari permettendo così un abbattimento del costo del lavoro".
Il consigliere grillino, annunciando di voler chiedere un'audizione in commissione dei dipendenti che hanno presentato l'esposto, auspica che sulla vicenda venga "fatta molta chiarezza".