Una riqualificazione per piazza San Francesco? Le priorità del Comune sono l’Arco di Augusto e piazza della Repubblica

A spiegarlo in Consiglio comunale, in risposta ad una mozione di Renato Favre (Forza Italia), l'assessore Cometto. Il motivo sono i lavori di pedonalizzazione dell'Arco, con la riqualificazione, entro un mese circa, di via Monte Émilius, e su piazza della Repubblica. Critica l'opposizione che chiede un minimo di interventi.
L'attuale sistemazione di piazza San Francesco, ad Aosta
Politica

Un intervento per riqualificare piazza San Francesco? Possibile, ma non ora. O, per dirla con l’assessore ai Lavori pubblici Corrado Cometto, “ora le priorità sono altre”.

A chiedere che si intervenga sull’area appena a nord di piazza Chanoux, in Consiglio comunale – che su piazza San Francesco affaccia le sue finestre – è il vicepresidente Renato Favre (Forza Italia): “Neanche nel Documento unico di programmazione si è mai detto cosa si farà di questa piazza – ha spiegato –. Si è fatto un cenno ai lavori sulla scuola e nient’altro. Serve un intervento forte di ristrutturazione”.

Cometto lo sa. Ma – si diceva – l’Amministrazione ha scelto un’altra strada: “Piazza San Francesco non è tra le aree della città in cui è imminente un lavoro pubblico. Non c’è, e non c’è un progetto. Ma c’è un motivo”.

Le priorità: le piazze Arco di Augusto e Repubblica

I motivi che elenca Cometto, in realtà, sono almeno due: “Stiamo pedonalizzando l’Arco di Augusto – ha spiegato –. Entro un mese circa verranno completati i lavori della parte sperimentale della riqualificazione di via Monte Émilius per fare un ulteriore salto, rendendo pedonale la zona dall’ingresso del parcheggio in piazza Ancien Abattoir fino a via Garibaldi e la rotonda su via Torino. Lì abbiamo interventi come le ‘ringhierine’, evidentemente sperimentali e non felicissimi, come tutte le cose transitorie. Lì bisogna assolutamente intervenire, è una grande priorità”.

Non solo: “Idem per piazza della Repubblica e via Monte Solarlo – sempre l’assessore –. Lì è stato affidato l’incarico di riqualificazione di tutta la via, proprio perché diventerà Ztl. Sono già due piazze importanti. Diventa difficile inserirne un’altra con le risorse che abbiamo. Anzi, che non abbiamo. Per piazza Arco di Augusto dobbiamo ancora trovarle e per piazza della Repubblica abbiamo le risorse solo per fare la progettazione”.

Gli interventi attorno alla piazza

Cometto illustra gli interventi pensati attorno alla piazza: “Mal contati, tra serramenti, portici del Municipio e Teatro Giacosa spenderemo 900mila euro – spiega –. Sulla scuola abbiamo incaricato i tecnici per un progetto di fattibilità, per andare verso il restauro energetico dell’edificio. Non è una zona abbandonata a se stessa ma ha una gittata nel tempo che va un po’ più in là”.

Con qualche intervento: “Le priorità sono l’Arco e piazza della Repubblica. un po’ + periferiche, me ne rendo conto. Anche a me intristisce piazza San Francesco. Ma abbiamo iniziato a sostituire in new jersey con dei dissuasori che sono manufatti decorosi”.

L’opposizione sugli scudi

Parole, e priorità, che non soddisfano – è un eufemismo – l’opposizione. Il presentatore della mozione Favre dice: “Lamento il fatto che, vista l’occasione unica dei fondi Pnrr, si potesse inserire piazza San Francesco con un intervento fatto come si deve. Sono sicuro che nei cassetti dell’assessorato ci saranno molti progetti di riqualificazione interessanti”.

Dai banchi della Lega interviene invece il capogruppo Sergio Togni: “Per intervenire bisogna volerlo. È chiaro che un minimo di riqualificazione questa zona lo merita. È troppo in centro, è sull’itinerario turistico per eccellenza per essere lasciata alla mercé dei new jersey. Qui, o si fanno progetti da 18 milioni di euro o non si fa un tubo. Non ci sono mai vie di mezzo. Ma una soluzione di minima si può trovare”.

“Ci sono tante piccole cose da fare per le quali non penso servano degli studi di fattibilità – aggiunge la consigliera Carla Balbis, La Renaissance –. Per togliere i new jersey e mettere le fioriere è possibile usare anche il personale comunale ma almeno cominciare a lasciare un segno”.

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