Il Conseil Fédéral de l’Union Valdotaine che si è riunito ieri sera Quart ha deciso di aprire le braccia al PdL e ha dato mandato al Comité Fédéral e alla Commission Politique, di andare avanti nei “pourparlers” imbastiti con l’accordo degli altri parters politici, Fédération Autonomiste e Stella Alpina, per arrivare all’allargamento dell’attuale maggioranza regionale.
Il documento che esce dalla serata del 14 marzo mette nero su bianco un volontà da tempo matura e toglie quello che era ormai solo un velo di carta velina trasparente. Nel documento il Conseil Fédéral evidenzia con soddisfazione “che il lungo processo di concertazione e di dialogo portato avanti con gli organi e con tutta la base unionista, sinonimo di una precisa volontà di partecipazione e di collaborazione di tutto il mondo unionista alle decisioni e alle scelte politiche da effettuare dal movimento, è sfociata in una larga convergenza sulle linee aperte al confronto con i rappresentanti locali delle forze di governo italiano”.
L’Uv nel documento riafferma inoltre “la validità della scelta politica fatta nel 2008, che ha portato alla creazione di un governo di forze autonomiste e regionaliste alla guida della Regione, che ha fatto prova di efficacia a livello politico e amministrativo”; constata che “ i rapporti di collaborazione creati con il PdL in occasione delle elezioni europee, così come i risultati di partenariato amministrativo stabiliti nel comune di Aosta, hanno dimostrato la validita di convergenze su soluzione condivise nel quadro della politica valdostana”;
Così il Movimento, dopo aver esaminato la proposta di collaborazione e dialogo avanzata dal PdL lo scorso mese di ottobre “e con il fine – si legge nel documento finale – di perseguire l’azione amministrativa e politica nell’interesse superiore della Valle d’Aosta” ha deciso di accogliere e accettare l’“offerta di una condivisione di responsabilità sulle questioni strategiche indicate nel programma di legislatura, per l’interesse della nostra comunità, avanzata dai rappresentanti locali del PdL, nella prospettiva di un allargamento di consensi dell’attuale governo autonomista e di un rafforzamento ulteriore dell’attuale maggioranza regionale”.
Ora è prevedibile la fase di discussione sui posti di governo e sottogoverno, perché è difficile immaginare che alla buona volontà a prendersi per mano per il bene comune, non faccia seguito l’occupazione di ruoli apice che smistino le responsabilità appunto.