La verifica di maggioranza una cosa l'ha verificata: una maggioranza in Regione non c'è più. È bastata un'ora e mezza di confronto, questa sera nella sede aostana di Stella Alpina, e l'aria che girava ieri, dopo la presa di distanza in conferenza di giunta di Bertschy, è diventata una conferma.
Uvp abbandona la maggioranza e apre ufficialmente, dopo poco più di sei mesi, la crisi del governo Marquis. Crisi per la quale la Presidente Elisa Bonin auspica una “gestione politica aperta a chi è interessato”, e spinta da distanze divenute troppo ampie: “Abbiamo esposto il nostro punto di vista – spiega – e la crisi è aperta. Manca coesione, su serti temi come la quotazione in borsa di Cva ma soprattutto riguardo il bilancio, che non ci sentiamo di approvare al buio”.
Per i colleghi della ex maggioranza la parola d'ordine invece è “basiti”. Il primo a dirlo è un provato Pierluigi Marquis, la cui terra sta scivolando rapidamente sotto i piedi: “È poco responsabile abbandonare questioni come il bilancio o i 144 milioni da dare allo Stato in questo momento difficile – spiega –, una forza politica non può ricredersi ogni 4 mesi. Siamo basiti dal comportamento di Uvp, dopo questa fase di approvazione del bilancio eravamo tutti disponibili a dare la parola agli elettori, non si può aprire una crisi al buio”.
Domani c'è però il Consiglio regionale, che si prospetta un'adunanza “dei lunghi coltelli”, ma Marquis non sa cosa aspettarsi. Una mozione di sfiducia? Non lo sa, il Presidente, ma ha un sentore: “Uvp non ha chiesto le mie dimissioni – conclude sibillino – ma credo che in questo saranno coerenti come lo sono stati l'ultima volta”.
Stupore che colpisce tutti i presenti: “Almeno è stata fatta chiarezza – il commento del Mouv' Elso Gerandin – e Uvp ha detto che ritira la fiducia. Volevamo prenderci la responsabilità di chiudere il bilancio e andare a elezioni, loro non hanno voluto. Oggi apprendiamo che chiedono un passo indietro al Presidente Marquis, non è un bene in questo momento”.
Non è meno stupito Alexis Vallet, Presidente Alpe: “Siamo basiti anche noi – spiega – aprire una crisi al buio è tragicamente irresponsabile. A questo punto spero si faccia in fretta una mozione di sfiducia, io non ho la minima idea di cosa potrà succedere domani in Consiglio ma lasciare la Valle senza un governo è tragico”.
“Sarebbe stato responsabile chiudere il bilancio – il commento di Leonardo La Torre, Pnv – e andare al voto, la scelta migliore, ma qua sembra si abbia paura di andare ad elezioni. Noi continueremo a governare per fare il bilancio, poi si deve andare al voto”.
Resta una certezza, l'unica. Dopo la verifica di maggioranza le carte si muovono in fretta. In agenda, in serata, ci sarà l'incontro istantaneo tra Union Valdôtaine Progressiste e Union Valdôtaine. Il chiavistello che potrebbe già chiudere a doppia mandata, domani, l'esperienza del governo di Pierluigi Marquis.
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Appena appena un po’ di disgusto!