Valle d’Aosta Aperta: sui segretari comunali “nuovo pasticcio normativo”

La forza politica punta il dito contro un articolo del disegno di legge di variazione del bilancio, che modifica i meccanismi di reclutamento. Per VdA Aperta si “rischia di non avere queste professionalità per l’inizio della prossima legislatura”.
Foto Facebook Consiglio regionale Valle d'Aosta - Conseil de la Vallée
Politica

“La giunta Testolin continua a sorprenderci in negativo con la gestione delle norme sui segretari comunali”. E’il giudizio di Valle d’Aosta Aperta che, in una nota, punta il dito contro il “continuo susseguirsi di cambiamenti normativi” relativamente a questa figura professionale, che “rende il reclutamento dei segretari comunali un terreno di crescente incertezza”.

VdA Aperta ricorda che, nel 2023, con la legge 22, si è stabilito che possano accedere all’Albo dei segretari comunali i laureati magistrali in giurisprudenza, scienze politiche, economia, o titoli equiparati, e coloro che, sempre con laurea magistrale, hanno maturato almeno cinque anni di esperienza come segretario di ente locale in Valle d’Aosta negli ultimi dieci anni.

Sette mesi dopo, nel giugno 2024, “la stessa maggioranza – continua il movimento politico – ha approvato la legge regionale n. 9, che reintroduce” un comma di una norma del 1998. In esso si prevede che “l’accesso all’Albo avvenga tramite concorso aperto ai laureati magistrali con i requisiti per l’accesso alla qualifica dirigenziale, previo superamento di corsi di formazione specifici”.

Nella discussione di quella norma, sottolinea Valle d’Aosta Aperta, la “nostra Consigliera regionale Erika Guichardaz aveva segnalato il rischio di confusione normativa, vista la sovrapposizione con le disposizioni appena approvate”. Però, “il Presidente Testolin ha proseguito senza alcuna modifica, portando la legge in votazione”.

Ora, un articolo del disegno di legge che apporta la seconda variazione al bilancio di previsione 2024-26, segnala VdA Aperta, “riporta nuovamente le regole della legge 22/2023, ma introduce anche una riserva di quote del concorso”. “Stupisce che tale riserva non sia prevista per chi ha esperienza diretta come segretario, – scrive il movimento – bensì a qualsiasi dipendente di categoria D con almeno cinque anni di servizio nella categoria immediatamente inferiore alla qualifica unica dirigenziale, inclusi i docenti”.

Secondo Valle d’Aosta Aperta, tutto questo avviene “in un momento in cui, non solo questa figura manca, ma si rischia di non avere queste professionalità per l’inizio della prossima legislatura”. Infine, “si continua a rinviare una riforma generale degli enti locali e la previsione di un albo unico della dirigenza della Pubblica Amministrazione”.

Una risposta

  1. È palese che Testolin & c. non hanno chiaro il concetto che sindaci e consiglieri vanno e vengono con il loro bagaglio di inesperienze ma trovano sempre una persona che le cose le sa. Evidentemente è più importante piazzare la persona giusta al posto giusto che preservare un bene per la comunità.

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