Via libera all’intesa Aosta-Regione per il “box” dei custodi al criptoportico. Non senza “distinguo”

L'intesa per realizzare una nuova struttura esterna per custodi e servizi accessori al criptoportico forense in piazza Giovanni XXIII è stata approvata oggi in seconda Commissione. Non convince, però - e le perplessità verranno recapitate in Regione -, la parte sui bagni, che dal capoluogo si chiedono già predisposti per le persone disabili.
Criptoportico Aosta
Politica

Il voto, durante i lavori della seconda Commissione consiliarePolitiche del territorio – Opere Pubbliche” di Aosta, oggi, è stato un “sì” unanime. Con qualche distinguo, però, da recapitare direttamente alla Regione.

Sul tavolo, all’ordine del giorno, l’approvazione dell’intesa con l’Amministrazione regionale sul progetto di realizzazione di una nuova struttura esterna per custodi e servizi accessori al criptoportico forense in piazza Giovanni XXIII.

Il progetto

A spiegare il progetto, in aula, è stata la dirigente alla Pianificazione territoriale Donatella Ducourtil: “La struttura esterna per I custodi utilizzata attualmente è un box provvisorio. Per questo è stata espresso la necessità da parte dell’Amministrazione regionale di questo intervento. Si rende necessaria l’intesa con il Comune perché l’area di realizzazione è nel Centro storico, in zona F1, un’area di particolare interesse per la quale è pevista l’inedificabilità assoluta”.

Qualche dettaglio lo aggiunge l’architetto Fabrizio Giatti: “Due anni fa I custodi del criptoportico erano posizionati nel sottoscala, poi si è deciso poi per i container attuali, con anche i servizi igienici. Adesso c’è stata la proposta di inserire una struttura fissa per l’alloggio dei custodi e che servirà anche come biglietteria. Il sottoscala avrà invece la funzione di servizio igienico”.

I dubbi dei commissari sull’accessibilità

Ed è su questo punto che – disegno sotto gli occhi – i commissari della “seconda” avanzano le loro perplessità sul progetto. “Il Commune deve accettare questo progetto e basta – si chiede Roberta Balbis, Renaissance –? Secondo noi sarebbe il caso di fare un’opera anche con l’accesso predisposto per le persone disabili. Vista anche la mozione approvata su Aosta Capitale italiana della cultura, rendere un sito accessibile sarebbe importante”.

Dai banchi della Lega si esprime anche Sergio Togni: “Vediamo cosa si possa fare. L’importante è che quanto detto venga verbalizzato, dando mandato all’ingegnere capo di portare questa istanza in Regione secondo i canali più comuni. L’espressione della Commissione è chiara, esprimiamo l’auspicio che si trovi una formula affinché il bagno sia già adeguato anche per persone con disabilità”.

L’assessore alla Pianificazione territoriale Loris Sartore spiega le “strettoie” stesse di un’intesa: “È uno strumento diverso dall’accordo di programma dove due o più enti concorrono per raggiungere un obiettivo, ovvero superare le difformità urbanistiche. Lì, i soggetti che lo sottoscrivono si mettono, appunto, d’accordo, come dice il nome stesso. Nell’intesa la Regione propone di aderire. Il Comune o lo fa oppure no, non ci sono tanti altri margini”.

La soluzione – sintetizza il presidente di Commissione Pietro Varisella (Alliance valdôtaine) – ripasserà per l’aula di piazza Chanoux: “Approviamo l’intesa e portiamola, con la relazione in Consiglio comunale. Lì, le nostre perplessità resteranno registrate e non è cosa da poco. Motiviamole, come diceva la college Balbis, con la candidatura a Capitale della cultura per fare rendere accessible il monumento”.

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