Vitalizi, pubblicati i dati dei “pensionati d’oro” valdostani

Le tabelle con tutti i dati sono inseriti all’interno della sezione Amministrazione trasparente. Pubblicati anche i nomi dei 50 ex consiglieri che nel 2017 hanno ritirato oltre 22 mln.
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Politica

Arrivarci non è semplice e immediato. Ma dopo le polemiche dei mesi scorsi e l’approvazione di una legge regionale i nomi e i cognomi dei 50 consiglieri ed ex che hanno ritirano nel marzo 2017 oltre 22 milioni di euro, sono stati pubblicati sul sito del Consiglio regionale.

Le tabelle con tutti i dati sono inseriti all’interno della sezione Amministrazione trasparente. 

A portare a casa l’importo (netto) più alto nella primavera scorsa è Ilario Lanivi con 734.758 euro liquidati,  seguito da Maurizio Martin con 543.846 euro,  Roberto Vicquery 489.272, Dino Vierin 449.579 e ancora Emilio Rini 463.783, Leonardo Tamone 446.849, Ettore Marcoz 442.699,47, Renato Faval 469.711 e Giuseppe Borbey 405.916.

Sotto i 400mila euro ci sono: Domenico Aloisi 363.601, Igino Bajocco 199.172, la vedova di Renato Limonet 110.999, Fedele Borre 393.628, Liliana Breuvé 138.636, Franco Carral Franco 173.146, Giuseppe Casetta 49.424, Dario Comé 245.670 (ne ha ritirati una parte anche nella forma della prestazione previdenziale), Aldo Cottino 143.986, Enzo Cout 362.133, Carlo Curtaz 220.649, la vedova di Roberto Rollandoz 77.586, la vedova di Cirillo Blanc 58.190 euro, Adolfo Dujany 275.256, Cesare Dujany 101.200, la vedova di Liborio Pascale 229.285, Vanni Florio 167.898, la vedova di Edoardo Bich 130.080, la vedova di Mario Colombo 20.342, Roberto Gremmo 193.186, Angelo Lanièce 387.645, Domenico Macheda 61.619, la vedova di Bruno Salvadori 77.142, la vedova di Demetrio Mafrica 262.252, Ruggero Millet 189.721, Giuseppe Nebbia 139.475, Roberto Nicco 199.834, la vedova di Giorgio Chenuil 185.004, Domenico Parisi 114.167, Sergio Péaquin 130.722, Carlo Perrin Carlo 385.010, la vedova di Michele Distasi Michele 51.131, Guglielmo Piccolo 392.882, Renato Praduroux 179.253, la vedova di Sergio Ramera 46.973, Pier Carlo Rusci 219.554, la vedova di Alberto Chamonin 58.428, Alder Tonino 314.461, Gianni Torrione Gianni 76.455, Silvio Trione Silvio Aldo 122.957, Ilio Viberti 156.720.

Ma i dati pubblicati non si limitano ai 50 ex consiglieri che hanno optato per la liquidazione in forma di capitale dell’assegno vitalizio.

Nella prima tabella figurano ad esempio i percettori di un assegno vitalizio mensile, decurtato in base a quanto previsto dalla finanziaria 2016. Gli importi vanno dai 3.617 euro netti mensili di Valerio Beneforti, i 3.234 di Giovanni Bondaz, 3.389 di Giuseppe Perrin, 3.134 di Francesco Stevenin, 2.989 di Elio Riccarand per arrivare poi sul fronte opposto ai 395 della vedova di Renato Strazza.

La tabella 2 invece contiene i dati dei consiglieri che percepiscono la prestazione previdenziale in forma di rendita mensile. Sui vitalizi valdostani ci sono due spartiacque: il 2003 con il passaggio dalla prestazione definita ad un sistema contributivo, comunque molto agevolato, e il 1° gennaio 2013 quando la trattenuta al consigliere è passata dal 21 all’8,80% dell’indennità di carica ma soprattutto la contribuzione a carico del bilancio del Consiglio regionale è scesa dal 42% al 24,2.0%.

A percepire una pensione sono in questo caso: Salvatore Agostino (850 euro netti mensili), Anacleto Benin (598), Guido Cesal (441) Teresa Charles (467 a cui vanno aggiunti 1.393 di vitalizio mensile), Piero Ferraris (451 a cui si aggiungono 2.366 di vitalizio mensile), Marco Fey (1.101) , Renato Praduroux (488 + 179.253 già ritirati) e Secondina Squarzino (684+ 2.545 di vitalizio mensile+104.543 di trattenute obbligatorie ritirate).

Vi sono poi altri consiglieri che hanno chiesto la liquidazione della “pensione” in forma di capitale e al raggiungimento dell’età pensionabile. E’ il caso di Leonardo La Torre che ha ritirato 778.118 nel 2017. Nello stesso anno si sono visti liquidare la prestazione previdenziale Gianni Rigo (219.582 euro). Nel 2016 469.292 euro li ha portati a casa Dario Comé. La cifra più alta appartiene a Claudio Lavoyer (1.085.741) ritirati nel 2013, seguito dai 773.373 di Gino Agnesod nel 2008, dai 717.660 di Franco Vallet e dai 715.346 di Ugo Voyat nel 2001.

Un’altra tabella contiene i dati di quanti hanno ritirato le trattenute obbligatorie versate. Ad esempio Enrico Tibaldi 376mila, Massimo Lattanzi 292mila euro, Roberto Louvin 236mila e ancora 194mila Gabriele Maquignaz.

Infine c’è l’elenco dei consiglieri  regionali di legislature antecedenti alla XV^ che hanno maturato il diritto alle prestazioni previdenziali, ma che non hanno ancora raggiunto il limite di età o che non le percepiscono ancora.

0 risposte

  1. Il costo della democrazia?! Questi OGGI sono privilegi, visto i tagli scandalosi alla Sanità e alla ricerca. Questa montagna di soldi dovrebbe servire almeno a non farsi corrompere ma neanche quest’obbiettivo mi sembra raggiunto.

  2. Ad oggi un normale lavoratore dipendente deve versare contributi per 43 anni e 3 mesi per ottenere la meritata pensione.
    Ovvio che l’età della pensione porta in dote gli acciacchi, questi non possono essere curati adeguatamente poiché mancano le risorse economiche, perché non ridurre i vitalizi per far fronte ai tagli della sanità? dei servizi agli anziani? Integrare le pensioni più povere?

  3. Ad oggi un normale lavoratore dipendente deve versare contributi per 43 anni e 3 mesi per ottenere la meritata pensione.
    Ovvio che l’età della pensione porta in dote gli acciacchi, questi non possono essere curati adeguatamente poiché mancano le risorse economiche, perché non ridurre i vitalizi per far fronte ai tagli della sanità? dei servizi agli anziani? Integrare le pensioni più povere?

  4. Ad oggi un normale lavoratore dipendente deve versare contributi per 43 anni e 3 mesi per ottenere la meritata pensione.
    Ovvio che l’età della pensione porta in dote gli acciacchi, questi non possono essere curati adeguatamente poiché mancano le risorse economiche, perché non ridurre i vitalizi per far fronte ai tagli della sanità? dei servizi agli anziani? Integrare le pensioni più povere?

  5. Ad oggi un normale lavoratore dipendente deve versare contributi per 43 anni e 3 mesi per ottenere la meritata pensione.
    Ovvio che l’età della pensione porta in dote gli acciacchi, questi non possono essere curati adeguatamente poiché mancano le risorse economiche, perché non ridurre i vitalizi per far fronte ai tagli della sanità? dei servizi agli anziani? Integrare le pensioni più povere?

  6. Ad oggi un normale lavoratore dipendente deve versare contributi per 43 anni e 3 mesi per ottenere la meritata pensione.
    Ovvio che l’età della pensione porta in dote gli acciacchi, questi non possono essere curati adeguatamente poiché mancano le risorse economiche, perché non ridurre i vitalizi per far fronte ai tagli della sanità? dei servizi agli anziani? Integrare le pensioni più povere?

  7. Non ci sono commenti da fare. Pazzesco e vergognoso. Pensare che le pensioni di gente che ha lavorato 40 e più anni arrivano si e no a 1000 euro. L’Italia e la valle sono state “LAPPATE” dalla voracità di questa gente al timone delle navi portate all’affondamento. Schifo vergogna per ciò che è stato fatto.

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