È tutto pronto, al Forte di Bard, per una primavera all’insegna delle grandi mostre. Protagonista assoluta della nuova stagione, nella fortezza della bassa Valle, sarà la fotografia.
A partire dalla stretta attualità, con la mostra “Non c’è più tempo” promossa dal Forte di Bard e dall’Agence France-Presse (AFP). Allestita nelle sale dell’Opera Mortai della fortezza, il progetto espositivo inedito curato da Pierre Fernandez, visitabile dal 29 marzo al 21 luglio, non vuole limitarsi a presentare un’istantanea sulle diverse emergenze climatiche mondiali ma ha l’obiettivo di promuovere una vera e propria azione di sensibilizzazione su tematiche ormai non più rinviabili e che coinvolgono tutti, con un focus che analizza e documenta per la prima volta il fenomeno dei migranti climatici.
Al suo interno, le oltre 80 immagini selezionate dagli archivi AFP sono suddivise in quattro tematiche, una per elemento – Acqua, Terra, Aria e Fuoco –, integrate da una sezione video che racconta come l’emergenza climatica influisca sempre maggiormente sui flussi migratori odierni, spiegata anche attraverso le cifre del Global Report on Internal Displacement 2023 e dal Ministero dell’Interno della Repubblica Italiana.
I 450 fotoreporter dell’AFP hanno attraversato instancabilmente le regioni colpite dal riscaldamento globale immortalando gli sconvolgimenti che stanno coinvolgendo tutto il mondo.
L’emblema dell’emergenza climatica globale è l’immagine scelta per la campagna di comunicazione: lo scatto che ritrae un adolescente, Everton Miguel dos Anjos, che emerge dalle acque nerastre della spiaggia di Itapuama, a Cabo de Santo Agostinho, contaminate da una fuoriuscita di petrolio che ha devastato circa 2.000 km della costa brasiliana e, in particolare, la regione di Abrolhos, santuario delle megattere e habitat di formazioni coralline uniche al mondo.
Le grandi foto naturalistiche di Wildlife Photographer of the Year
Fino al 2 giugno, invece, sarà possibile ammirare le bellezze di una natura sempre più fragile, ma capace come sempre di stupire e affascinare. All’interno delle Cannoniere del Forte, infatti, sono allestite – su una serie di lightpanels – le immagini premiate della 59ª edizione di Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra.
Il concorso, che quest’anno ha visto 49.957 iscrizioni da parte di fotografi provenienti da 95 paesi, ha aggiudicato il titolo di fotografo naturalista dell’anno al biologo e fotografo marino francese Laurent Ballesta, grazie all’immagine The golden horseshoe che ritrae un granchio a ferro di cavallo con il suo carapace protettivo dorato, mentre si muove lentamente sul fango nelle acque protette dell’isola di Pangatalan nelle Filippine, affiancato da tre piccole carangidi dorate.
Martine Franck. Regarder les autres
Sempre fino al 2 giugno, infatti, sarà possibile immergersi nel racconto fotografico – questa volta umanissimo – della mostra “Martine Franck. Regarder les autres”, allestita nelle sale delle Cantine della fortezza.
L’obiettivo della mostra è quello di far conoscere l’immenso contributo di Martine Franck come fotografa e la sua sincera attrazione per gli esseri umani. Nei suoi scatti, la gioia dell’infanzia, i ritratti di lavoratori, le lotte femministe, la spiritualità buddista, gli anziani sono il fulcro del progetto espositivo promosso dal Forte di Bard in collaborazione con la Fondazione Henri Cartier-Bresson di Parigi.
Per informazioni e contatti
Associazione Forte di Bard
Tel: 0125 833811
Mail: info@fortedibard.it