A inizio novembre, quando la pandemia mordeva meno e la cosiddetta quarta ondata Covid era maggiormente sotto controllo, l’Azienda Usl, per bocca del suo Direttore generale Massimo Uberti, cercava di parare il colpo sull’allungamento dei tempi delle liste d’attesa e recuperare le prestazioni che l’emergenza aveva fatto saltare.
Ora, con il rialzo dei contagi, l’Usl ha messo sul tavolo della Giunta regionale il nuovo Piano Operativo Aziendale per il recupero delle liste di attesa per l’anno 2021, aggiornando quello 2020, e che “fotografa” in cifre – ma quantifica anche in risorse economiche e azioni da compiere – il problema. E cerca di risolverlo.
Al 15 dicembre – la stima è però proiettata al 31 – il numero di prestazioni arretrate parla di 1.891 ricoveri ospedalieri programmati, 11.394 prestazioni specialistiche ambulatoriali saltate e 1.135 prestazioni screening.
Dai dati è evidente il recupero fatto sulle liste d’attesa, ma anche la risalita recente dei tempi di quasi tutte le prestazioni che ora rischiano di rimanere nuovamente “appese” alle curve della pandemia.
Due anni complicati
Il monitoraggio del Piano Operativo fatto al 31 dicembre 2020 – e trasmesso al Ministero della Salute –, quindi sul primo anno di emergenza sanitaria, parlava di 503 ricoveri in regime ordinario medico e chirurgico (pari al 27,1%), 170 ricoveri in regime diurno medico e chirurgico (pari al 50,9%) e 3.661 prestazioni di specialistica ambulatoriale (pari al 53,86%) da riassorbire.
Recupero “azzoppato”, si legge in Delibera di Giunta, “a causa dell’impatto negativo sulla capacità erogativa da parte dell’Azienda Usl della Valle d’Aosta della seconda ondata pandemica occorsa nell’autunno 2020” che ha avuto come risultato un “rispetto delle tempistiche previste” definito “parziale”.
Il problema si è riverberato sul 2021, quando una nota Usl protocollata il 19 ottobre parla di “un ammontare di 6.232 prestazioni ancora non rese alla data del 6 luglio 2021, con diversi codici di priorità e 7 agende chiuse (gastroenterologia, cardiologia, pneumologia, oncologia, urologia-andrologia, chirurgia vascolare e neuropsichiatria infantile)”.
Per i ricoveri si legge di “un ammontare di 4.343 interventi chirurgici non resi alla data del 24 maggio 2021, di cui 2.224 (51%) con priorità D (da erogare entro un anno dalla prenotazione), 1.437 (33%) con priorità C (da erogare entro 6 mesi dalla prenotazione), 522 (12%) con priorità B (da erogare entro 2 mesi dalla prenotazione) e 170 (4%) con priorità A (da erogare entro 1 mese dalla prenotazione)”.
Dati poi aggiornati al 6 luglio 2021, quando i volumi di ricoveri per intervento chirurgico ancora da svolgersi “ammontavano a un totale di 3.984 di cui la percentuale maggiore, pari al 34 % (1.359 interventi) di chirurgia generale e, a seguire, 149 di otorinolaringoiatria, 145 di chirurgia toracica, 131 di chirurgia vascolare, 107 di dermatologia, 82 di urologia, 48 inerenti la terapia del dolore, 16 di ostetricia e ginecologia e 11 di cardiologia”.
Riguardo gli screening oncologici, al mese di luglio 2021, i volumi di prestazioni non rese “ammontavano a 978, di cui 495 di radiologia da screening di primo livello, 241 di ostetricia e ginecologia e 242 di gastroenterologia”.
Le azioni messe in campo
Nella stessa nota, l’Azienda ha ipotizzato in numeri il recupero delle prestazioni al 31 dicembre 2021. Si parla di “5.153 prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostiche” e “580 prestazioni di screening”. Come? Per la specialistica ambulatoriale sono stati previsti, tra gli altri, il “potenziamento degli ambulatori ospedalieri attraverso prestazioni aggiuntive e rimodulazione degli orari” e la “riapertura delle agende chiuse a luglio 2021, in regime di LPA” e la “pubblicazione di bandi per incarichi libero professionali e specialisti ACN”.
Per i ricoveri programmati la strategia Usl, da settembre 2021 e “compatibilmente con il reclutamento di personale medico e infermieristico” prevede, tra le altre, “implementazione del numero di sedute operatorie presso l’ospedale; programmazione di sedute operatorie anche pomeridiane; attività aggiuntive in LPA; riprogrammazione degli interventi in base alla priorità clinica; prosecuzione delle convenzioni con la Clinica di Saint-Pierre per gli interventi chirurgici ortopedici” e “eventuali nuove convenzioni con altri istituti privati accreditati per pacchetti di prestazioni”.
Invece, per il recupero degli screening oncologici figurano: “assegnazione di obiettivi prestazionali alle Strutture aziendali interessate (Radiologia, Ostetricia e ginecologia e Gastroenterologia); attività aggiuntive in LPA; definizione di appositi accordi con strutture private accreditate”.
A questo si aggiungono altre azioni dell’Azienda, come – si legge sempre in Delibera – avere “bandito 23 concorsi per 47 medici specialisti e un concorso per 80 infermieri, “acquisito alcune professionalità con contratti libero professionali e di averne ulteriori in corso“, “assegnato e monitorato periodicamente specifici obiettivi legati alla retribuzione di risultato“, “valutato la possibilità di riconoscere prestazioni di LPA al personale, seppure con effetti ridotti a causa della necessità di garantire loro, secondo la normativa, i riposi previsti” e di “destinare il residuo economico alla stipula di accordi per pacchetti prestazionali” con il privato accreditato.
Risorse interne, esterne e finanziarie
Il Piano aggiornato prevedeva l’utilizzo, entro il mese di dicembre 2021, di diverse risorse a disposizione. Sia riguardo personale e servizi, sia nel campo dei finanziamenti.
Per ridurre le liste d’attesa il decreto-legge 104/2020 ha individuato “interventi finanziari straordinari“, assegnando alla Regione “risorse finanziarie per un ammontare di Euro 1.004.475”. Risorse così ripartite: “Euro 273.243,89 per il recupero dei ricoveri ospedalieri; Euro 723.833,98 per il recupero delle prestazioni di specialistica ambulatoriale” e “Euro 7.397,13 per l’incremento delle ore di specialistica convenzionata interna”.
L’Usl aveva allora previsto una ampio ammontare di ore “per prestazioni in Libera Professione all’Azienda (LPA)” sia per dirigenti, personale del comparto e specialisti ambulatoriali convenzionati. A questo si aggiungeva la stipula di “specifici accordi contrattuali per il recupero delle liste di attesa per un ammontare di risorse finanziarie pari ad Euro 194.600” ripartite tra diversi centri.
Tra questi si parla dell’integrazione “di prestazioni di radiodiagnostica (Risonanze magnetiche nucleari, Rx ed Ecografie) presso IRV” e “TECHNOS”, ma anche di “consulenze urologiche con l’AOU San Luigi Gonzaga di Orbassano”, nonché dell’”effettuazione di turni da parte di tecnici di radiologia medica dell’ASL 4 di Torino”.
Supporto esterno che si realizza anche per gli screening, grazie all’”Accordo con la LILT per l’effettuazione di attività di screening del colon retto tramite esecuzione di colonscopie” e con “l’affidamento del servizio di effettuazione di screening mammografico tramite esecuzione di esami mammografici”.
La situazione attuale
“In questo momento siamo abbastanza in linea con quanto previsto dal Piano – spiega il Direttore sanitario Usl Guido Giardini –. Per ora abbiamo ridotto molto poco le attività. L’ultima circolare ministeriale dice di prepararsi al peggio, richiamando le riduzioni di attività programmate dell’anno scorso. I nostri numeri però sono stabili, anzi oggi siamo a zero pazienti in Rianimazione”.
Con un solo reparto Covid attualmente aperto – “e speriamo che resti tale nelle vacanze”, aggiunge Giardini –, l’obiettivo è tenere d’occhio l’andamento della pandemia cercando comunque di assorbire le prestazioni lasciate indietro: “Gli ambulatori sono quasi tutti aperti – prosegue il Direttore sanitario –. Questo non serve a recuperare letti, necessari anche per le degenze non Covid, ma per non aggravare le liste di attesa”.
“Stavamo cercando di recuperare – chiude Giardini –. Purtroppo, è arrivata questa quarta ondata e abbiamo dovuto rallentare un attimo. Le prestazioni in Day Hospital chirurgico previste per il sabato vengono fatte ugualmente, e proprio per smaltire le liste. Così come ci stanno dando una grossa mano nelle specialità Irv, Technos e Lilt”.