Covid, la curva si abbassa: più diffusività ma ricoveri tendenzialmente meno gravi

A spiegarlo il direttore generale dell'Usl Massimo Uberti: "È un quadro che sembra rallentare. I positivi sono molti e dimostrano la diffusività di Omicron, ma i ricoverati sono tendenzialmente meno gravi". Intanto, si preparano nuovi bandi per le assunzioni a tempo indeterminato ed il Piano per l'emergenza autunno/inverno.
ospedale regionale Parini
Sanità

L’attenzione resta alta, ma dopo questa strana estate in cui la variante cosiddettaOmicron 5del Covid-19 ha per la prima volta moltiplicato i contagi nella bella stagione, la curva sembra andare verso un abbassamento.

Il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti spiega: “Quest’estate la curva è aumentata, ed è stata una sorpresa un po’ per tutti perché per la prima volta che abbiamo un’ondata epidemica nel periodo caldo. L’andamento rispecchia i nuovi casi in flessione. Nelle ultime settimane c’era stato un aumento costante dei ricoveri, mentre nei giorni scorsi il numero si è appiattito. Avevamo anche cinque ricoveri in reparto al giorno, mentre ora ci sono molte dimissioni”.

Ricoveri tendenzialmente meno gravi

Il quadro aggiornato ad oggi, dice Uberti, parla di “dieci malati su 18 posti letto in Covid 1, e penso che ne chiuderemo provvisoriamente alcuni a breve. In Covid 2 i pazienti sono 13 e sette in Malattie infettive. Abbiamo anche qualche positivo in reparto, un paziente in Psichiatria e uno in Ginecologia. I pazienti a Variney sono invece dieci, con due posti letto liberi, ma alcuni sono già in via di trasferimento”.

Insomma, “è un quadro che sembra rallentare. I positivi sono molti, e dimostrano la diffusività di Omicron, ma i ricoverati sono tendenzialmente meno gravi. In Rianimazione ne abbiamo avuti sempre tra gli zero e uno, non una grande pressione sull’ospedale. Anche il numero delle persone che necessitano del casco Cpap è molto ridotto”.

L’estate, i turisti e la convivenza con il virus

Quest’anno più che mai il “motore” del turismo estivo è ripartito. L’equazione è semplice: più persone in giro, più possibilità di contagio. Il proverbiale “dado” però è tratto, quello cioè della convivenza con il virus che – ci si augura – eviterà nuove chiusure e restrizioni. Un virus – si diceva giusto un mese fa – che sta assumendo alcuni tratti di endemia.

Uberti spiega: “Spero non ci saranno altri picchi in estate. La curva si sta abbassando e credo che la presenza dei turisti porterà ancora qualche oscillazione nei numeri ma non a restrizioni. Di fatto direi che stiamo già convivendo con il virus, non ci sono quasi più restrizioni né obblighi, che sono stati in gran parte abbandonati. Alcune prudenze sarebbe tenerle comunque, quando ci sono molto persone o si è in ambienti chiusi, ad esempio. Però stiamo cercando di convivere, ed è successo anche nel picco dell’ondata”.

Il direttore Usl – che è specializzato in Statistica medica e in Epidemiologia – prova a dare un senso più scientifico: “È un po’ l’andamento dei nuovi microrganismi, che non hanno interesse a uccidere o danneggiare ma a convivere arrecando meno danno possibile. Oggi, abbiamo moltissimi positivi ma meno gravi, questo grazie ai frutti della vaccinazione e ad un virus molto più bravo ad infettare ma meno dannoso per il paziente, e che ha più possibilità di sopravvivere e di replicarsi”.

Il personale ospedaliero, i nuovi bandi di assunzione a tempo indeterminato

Nodo atavico, l’Usl sta cercando di risolvere il “rompicapodella carenza di personale. Dopo le 57 assunzioni a tempo determinato – che stanno prendendo servizio progressivamente – si preparano altre azioni a stretto giro.

“Avevamo bandito l’atto per le assunzioni a tempo determinato cogliendo le opportunità dalle regioni vicine ed ora il personale sta prendendo servizio con tempi un po’ differenziati – dice ancora Uberti –. Siamo però pronti per rifare i bandi di tutta una serie di posizioni a tempo indeterminato. Tra queste ci sono alcune di quelle già a tempo determinato come infermieri, Oss e ostetriche e una serie di specialità mediche. Credo, con la prossima settimana, che avremo pronta la delibera complessiva”.

Il problema sta nel fatto che, con Omicron, il personale si infetta nuovamente: “Sì – risponde il direttore generale –, alcune unità contraggono il virus, altre rientrano perché si negativizzano. Tutti colleghi, fortunatamente, senza grossi problemi, anche perché vaccinati, ma che devono stare in isolamento. Questo ci mette in difficoltà in un periodo in cui molti dipendenti sono finalmente in ferie e che ci obbliga a cambiare di volta in volta i piani. Oggi, ad esempio, chiuderemo alcuni posti vuoti nel reparto Covid 2, il che ci consentirà di risparmiare un turno per infermieri e Oss”.

Il piano Covid autunno/inverno e le attività programmate

“A fine estate presenteremo il Piano per l’emergenza autunno/inverno – aggiunge Uberti –. Lì ci saranno tre livelli di risposta ospedaliera alla pandemia. Anzitutto partendo da dove può arrivare l’ospedale senza che ci siano effetti drammatici sulle altre attività, quindi non bloccando tutta l’attività della struttura. Poi c’è un secondo step con un numero di ricoveri che però non blocchino eccessivamente l’attività, e qui Isav ci darebbe una mano con 20 posti letto aggiuntivi, aumentando la nostra capacità di assorbire i pazienti. Poi il terzo passaggio nel caso di ondata massiva, in cui si chiudono i reparti”.

Intanto, le attività stanno lentamente riprendendo il loro corso: “Abbiamo sbloccato una serie di attività programmate anche se non tutte, e ci sono alcune sedute operatorie programmate in corso – prosegue il direttore Usl –. Non è certo un blocco totale, ma un blocco c’è e va misurato di giorno in giorno. Speriamo che la riduzione dell’ondata sia stabile tornando ad avere solo qualche paziente in Malattie Infettive”.

La quarta dose

Sulla campagna vaccinale per la quarta dose Uberti dice: “C’è stato un grande incremento rispetto ai numeri bassissimi precedenti le nuove indicazioni sugli ultrasessantenni. Siamo passati da poche decine di persone ai circa mille vaccinati della scorsa settimana. Abbiamo incrementato le sedute in funzione di nuove prenotazioni, cercando di non creare liste d’attesa. Certo, non mi sembra di poter dire ci sia questa ‘corsa al vaccino’”.

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