Siglato un accordo tra Usl e Istituto Mondino per la ricerca e l’assistenza nelle neuroscienze

La convenzione tra Usl e la Fondazione di Pavia “mette in campo un’interazione diretta e continuativa focalizzata su malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer, disturbi cerebrovascolari come ictus e cefalee, e altre patologie neurologiche complesse”.
Immagine archivio - La sede Usl di via Guido Rey
Sanità

L’Azienda Usl Valle d’Aosta e la Fondazione IRCCSIstituto Neurologico Nazionale Casimiro Mondino” hanno siglato una partnership “con l’obiettivo di definire nuovi standard nella ricerca e nell’assistenza nelle neuroscienze”.

La convenzione – scrive l’azienda sanitaria in una nota – “mette in campo un’interazione diretta e continuativa tra le due istituzioni, focalizzata su malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer, disturbi cerebrovascolari come ictus e cefalee, e altre patologie neurologiche complesse”.

L’obiettivo, si legge ancora, “è quello di integrare l’eccellenza nella ricerca scientifica dell’IRCCS Mondino con le strutture assistenziali dell’Usl per garantire ai pazienti ulteriori opportunità di cura e di riabilitazione (in particolare di 3° livello, ossia pazienti con gravi cerebrolesioni per i quali oggi è necessario andare fuori Valle) e al personale della Struttura Complessa di Neurologia dell’ospedale regionale valdostano opportunità di crescita e formazione”.

“Con questo nuovo accordo aziendale abbiamo formalizzato una stretta collaborazione con un istituto di neuroscienze di fama internazionale che è anche la sede della clinica neurologica dell’Università di Pavia, anche quest’anno al vertice della classifica italiana per quanto riguarda le facoltà di Medicina”, commenta Guido Giardini, direttore della Struttura complessa Neurologia del “Parini” di Aosta.

“I pazienti valdostani potranno beneficiare di medici molto esperti in vari campi della neurologia clinica, come le cefalee e l’epilessia, e delle tecniche diagnostiche neurofisiologiche quali l’elettromiografia e l’elettroncefalografia – prosegue il medico –. Oltre a rafforzare i percorsi clinici e diagnostici per il personale medico, tecnico e infermieristico, si aprono spazi importanti che riguarderanno la ricerca clinica e la formazione con sicure ripercussioni sulla qualità delle cure e dei servizi erogati”.

Le due organizzazioni collaboreranno su studi clinici e trial, condividendo competenze e risorse per ottimizzare i protocolli di trattamento e accelerare l’introduzione di innovazioni terapeutiche nel sistema sanitario. L’accordo prevede anche lo sviluppo di programmi di formazione per medici e personale sanitario, garantendo l’aggiornamento continuo sulle ultime tecniche e trattamenti nel campo delle neuroscienze. Inoltre, “sarà dato forte impulso alla telemedicina e al teleconsulto attraverso équipe multidisciplinari composte da professionisti neurologi, neuroradiologi, genetisti, neurochirurghi”.

Il direttore generale dell’Usl Massimo Uberti spiega: “Questa collaborazione rappresenta un modello efficace di sinergia tra istituti di ricerca specializzati e il sistema sanitario pubblico, producendo ulteriore valore a favore prima di tutto dei pazienti e poi del Sistema salute in generale. Con questa nuova convenzione continuiamo a mettere in campo azioni importanti di apertura del territorio valdostano alle Reti di eccellenza per fornire risposte flessibili eadattative’ alle diverse criticità che stanno mettendo a dura prova il Sistema sanitario pubblico italiano, e che impattano anche, e ancora di più, in Valle d’Aosta. Oggi la Sanità pubblica deve affrontare grandi sfide, ma proprio per questo ha l’occasione (e il dovere) di coltivare il suo ruolo di agente attivatore di soluzioni innovative”.

“La partnership con L’Usl Valle d’Aosta rappresenta una grande opportunità per Fondazione Mondino, che ci consentirà di promuovere la ricerca e l’adozione di soluzioni all’avanguardia per migliorare la salute e il benessere delle persone – afferma invece Gianni Bonelli, direttore generale della Fondazione –. Grazie a questa collaborazione non solo viene amplificato il nostro impatto sulla cura delle malattie neurologiche, ma ci viene anche data la possibilità di stabilire anche un nuovo benchmark in merito alla sinergia tra cura e ricerca in Italia e oltre”.

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