Sono 30 in tutto i candidati iscritti agli ultimi cinque concorsi pubblici, in scadenza tra il 4 e il 18 maggio scorso: 11 per il reparto di Pneumologia, 10 per Chirurgia generale, 5 per Chirurgia vascolare, 2 per Chirurgia toracica e 2 per Urologia.
A renderlo noto l’Azienda Usl della Valle d’Aosta. “Certamente bisogna aspettare la fine del processo concorsuale, ma si tratta di un buon risultato che ci permetterà di mantenere e implementare i servizi e un buon segnale sulle azioni di reclutamento portate avanti dalle nostre Strutture” sottolinea il direttore generale Massimo Uberti.
“Il momento storico del Sistema Sanitario Nazionale, come è ormai noto a tutti, è caratterizzato da una carenza strutturale di personale sanitario, specialmente infermieristico e medico, per alcune specialità, ma la nostra Azienda continua a investire nelle risorse umane esplorando tutte le strade possibili, in sinergia con l’Assessorato alla Sanità”, ha detto ancora il direttore.
Per affrontare le criticità che ancora persistono, aggiunge Uberti, “stiamo potenziando l’attività di scouting, anche attraverso maggiori collaborazioni con le Scuole di specializzazioni ed altre Asl di Regioni limitrofe, da parte dei Responsabili delle Strutture aziendali. Tra l’altro, il fatto che abbiamo una buona risposta da parte degli specializzandi, che notoriamente scelgono in base alle opportunità di crescita professionale. È un buon segno per il nostro ospedale”.
L’accertamento del francese
Rispetto all’accertamento della lingua francese nei pubblici concorsi, per effetto della Legge regionale 01/2023, tutti i candidati che non abbiano già l’idoneità dovranno sì affrontare la prova linguistica, ma potranno comunque essere ammessi alle successive prove concorsuali qualora non la superino.
Al contrario, i candidati saranno invece inclusi in un’apposita graduatoria separata da utilizzare in caso di esaurimento o di assenza della graduatoria ordinaria, esclusivamente per assunzioni a tempo determinato, con un contratto di lavoro subordinato di durata di 36 mesi.
In questo caso – chiude l’Usl – l’indennità di bilinguismo non può essere corrisposta. Ma, se entro i 36 mesi dalla data di assunzione il personale supererà l’accertamento verrà immediatamente inquadrato a tempo indeterminato.