Secondo il XXVII Rapporto su Profilo e Condizione occupazionale dei laureati presentato dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, il 95,9 per cento dei laureati dell’Università della Valle d’Aosta è soddisfatto della propria esperienza universitaria.
Le indagini per la redazione del Rapporto hanno coinvolto 81 università aderenti al Consorzio, analizzando le performance formative di oltre 305mila laureati nel 2024. L’indagine sulla Condizione occupazionale dei laureati ha invece analizzato i dati di 690mila laureati di primo e secondo livello nel 2023, 2021 e 2019 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.
Per l’Università della Valle d’Aosta l’indagine ha coinvolto 228 laureati, intervistati su provenienza, background formativo, esperienze di lavoro e studio all’estero, voto di laurea e soddisfazione per l’esperienza universitaria.
Il profilo dei laureati dell’UniVdA
Dai dati dell’indagine emerge che il 44,7 per cento dei laureati proviene da fuori regione. È in possesso di un diploma di tipo liceale (classico, scientifico, linguistico, eccetera) il 66,7 per cento dei laureati, mentre il 21,1 per cento possiede invece un diploma tecnico. Residuale la quota dei laureati con diploma professionale o estero.
L’età media alla laurea è 25,5 anni per il complesso dei laureati (in linea con il dato nazionale di 25,8 anni). Un dato su cui incide il ritardo nell’iscrizione al percorso universitario: non tutti i diplomati, infatti, si immatricolano subito dopo aver ottenuto il titolo di scuola secondaria superiore.
La quota dei laureati in corso è del 76,8 per cento – ben sopra il 58,7 per cento del dato italiano – , anche grazie alle piccole dimensioni dell’Ateneo che permettono a studenti e studentesse un supporto personalizzato. Il voto medio di laurea è 101,8 su 110. La quota di chi ha compiuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal proprio corso di laurea (Erasmus in primo luogo) arriva al 27,4 per cento dei laureati (molto più elevata rispetto al dato nazionale del 10,3). Il 78,1 per cento dei laureati ha svolto un’attività lavorativa durante gli studi universitari.
La soddisfazione per l’esperienza universitaria
Come detto, è al 95,9 per cento la soddisfazione dei laureati dell’Ateneo valdostano per l’esperienza universitaria nel suo complesso. In particolare, il 92,7 per cento dei laureati è soddisfatto del rapporto con il corpo docente, l’80,8 per cento dei laureati sceglierebbe nuovamente lo stesso corso e lo stesso Ateneo, mentre il 5,5 per cento si iscriverebbe nuovamente allo stesso Ateneo, ma cambiando corso di laurea.
La condizione occupazionale dei laureati triennali
L’indagine ha coinvolto 179 laureati triennali nel 2023 contattati nel 2024, dopo un anno dal conseguimento del titolo di studio. Il 68,4 per cento degli studenti decide di proseguire gli studi.
Ad un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è del 75,6 per cento, mentre quello di disoccupazione è pari al 18,4. Tra gli occupati, il 12,9 per cento prosegue il lavoro iniziato prima della laurea, il 35,5 ha cambiato lavoro, mentre il 51,6 per cento inizia a lavorare solo dopo il conseguimento del titolo.
Per i laureati UniVdA la retribuzione è in media di 1.597 euro mensili netti (media nazionale 1.492 euro).
La condizione occupazionale dei laureati magistrali
I laureati di secondo livello del 2023 contattati dopo un anno dal titolo sono 52 (di cui 37 magistrali biennali e 15 magistrali a ciclo unico), quelli del 2019 contattati a cinque anni sono 53 (di cui 34 magistrali biennali e 19 magistrali a ciclo unico). L’indagine delinea due scenari differenti per gli intervistati a uno e a cinque anni dalla laurea.
Ad un anno dal conseguimento del titolo
Il tasso di occupazione dei laureati del 2023 intervistati nel 2024, a un anno dal conseguimento del titolo di studio, è pari all’84,2 per cento (84,6 tra i laureati in Economia e politiche del territorio e dell’impresa, 83,3 tra i laureati in Scienze della formazione primaria). Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 5,9 per cento (8,3 tra i laureati in Economia e politiche del territorio e dell’impresa e nullo tra i laureati in Scienze della Formazione primaria).
La retribuzione è in media di 1.706 euro mensili netti (superiore alla media nazionale che è di 1.488 euro).
A cinque anni dal conseguimento del titolo
Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello del 2019, intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, è pari al 92,3 per cento (90,9 per i laureati in Economia e politiche del territorio e dell’impresa e 93,3 per i laureati in Scienze della formazione primaria). Il tasso di disoccupazione è nullo.
Le retribuzioni arrivano in media a 1.842 euro mensili netti (la media nazionale è di 1.847 euro). Il 33,3 per cento dei laureati è inserito nel settore privato, mentre il 62,5 per cento nel pubblico (il 4,2 lavora nel non-profit). L’ambito dei servizi assorbe la totalità degli occupati.