CVA festeggia i 20 anni scommettendo sul futuro. Investimenti per 600 milioni in 5 anni

CVA festeggia i suoi vent'anni e ripercorre la storia dell'azienda. Dal 2001 quando la Regione acquisì il ramo d’azienda Enel in Valle d’Aosta al 2021 con i progetti pilota del futuro, come la produzione dell'idrogeno verde.
Presidente CVA Marco Cantamessa
Società

CVA compie vent’anni. Per festeggiare il traguardo la Compagnia Valdostana delle Acque ha organizzato, oggi pomeriggio, un video-evento con ospiti speciali per rivivere passo dopo passo la storia dell’azienda.

Dieci anni di costruzione e di consolidamento di una realtà produttiva che si è strutturata in una vera e propria azienda, seguiti da altri dieci in cui CVA si è spinta al di là dei confini regionali e oltre la tecnologia idroelettrica. “Siamo diventati uno dei principali produttori italiani di energia da fonte rinnovabile andando a guardare anche l’eolico e il fotovoltaico” afferma Marco Cantamessa, Presidente di CVA. Quella di CVA è una storia di tecnologie, investimenti e persone perché “senza il contributo delle persone anche la migliore delle tecnologie non può funzionare”.

L’appuntamento, denso di storia, ripercorre la decisione strategica da parte della Regione di acquisire gli impianti idroelettrici dell’Enel. Ai vertici, in quegli anni, due attori fondamentali: Luciano Caveri in Parlamento come Deputato e l’allora Presidente della Regione Dino Viérin.

“Gettai alcuni semi, poi altri si occuparono della crescita della pianta. E la pianta è la Compagnie Valdôtaine des Eaux” spiega Caveri citando le norme che negli anni Novanta rivoluzionarono il settore dell’energia elettrica. A seguire, Dino Viérin ricorda “cogliendo l’opportunità della privatizzazione e liberalizzazione del mercato dell’energia, nel 2001 la Regione, in attuazione del piano energetico regionale, acquisì il ramo d’azienda Enel in Valle d’Aosta”. La Regione acquistò i 25 impianti ubicati in Valle, il 100% del ramo produzione per 375 milioni di euro e il 49% del settore distribuzione per 19 milioni di euro. Il restante 51% venne acquisito nel 2011 per 37 milioni di euro. CVA “oggi rappresenta uno strumento importante anche per sostenere la nostra economia, vista l’incidenza sul bilancio regionale. Facciamo in modo che questo patrimonio rimanga ad eternum di proprietà dei valdostani”.

“Sono passati solo due decenni, ma in realtà è cambiato tutto e tutto sembra ancora destinato a cambiare” dichiara l’Amministratore delegato Enrico De Girolamo. Venti come l’età anagrafica dell’azienda che ha maturato esperienza nella produzione, nella distribuzione e nella vendita di energia. Venti come gli elementi delle fonti rinnovabili: acqua, sole e vento. Venti di novità e cambiamenti.

In occasione della ricorrenza De Girolamo presenta il nuovo piano industriale di CVA, coerente con gli obiettivi europei in termini di sviluppo economico e lotta al cambiamento climatico. Più di 600 milioni di euro in cinque anni per rafforzare la struttura operativa dell’azienda, diversificare l’offerta, investire nella rete valdostana elettrica e puntare sull’innovazione. Per realizzare quest’ultimo obiettivo, CVA guarda al futuro con alcuni progetti pilota riguardanti le comunità energetiche locali, la produzione di idrogeno verde e l’incremento delle strutture di ricarica della mobilità elettrica.

Per il forte legame con la Regione Valle d’Aosta, azionista di CVA, non potevano mancare gli interventi del Presidente Erik Lavevaz e dell’Assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri. Il Presidente Lavevaz sottolinea l’impegno di CVA nella sensibilizzazione dei più giovani. “Un investimento per avere delle generazioni sensibili su temi energetici, ambientali e della sostenibilità”. Nel suo secondo intervento, questa volta nelle vesti di Assessore, Caveri esalta la curiosità di CVA nei confronti dell’idrogeno verde “negli anni a venire dobbiamo essere pronti a questa corsa al nuovo oro bianco”.

Riprese video e intermezzi musicali hanno caratterizzato l’evento. Si sono esibiti il Coro La Vallée du Cervin dalla centrale di Maën, a Valtournenche, e il Quartetto d’Archi del Conservatorio della Valle d’Aosta dalla centrale di Champagne.

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