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A cosa servono le ricerche dell’Osservatorio astronomico?

Nel nuovo episodio di Illumina Aosta, Jean Marc Christille, direttore dell'Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta, risponde ad alcune domande e curiosità sul centro di ricerca. Tra queste, il motivo per il quale è stato costruito proprio nel vallone di Saint-Barthélemy e i risvolti pratici delle ricerche intraprese.
Società

Chi, nelle notti limpide, non ha mai rivolto lo sguardo al cielo rimanendo incantato a guardare le stelle con il naso all’insù, interrogandosi sui misteri dell’universo?  Se da un lato si tratta di questioni tanto affascinanti quanto complicate, dall’altro riuscire ad osservare e studiare i corpi celesti è fondamentale per il progresso della ricerca scientifica, non solo in ambito astronomico. Con questo scopo sono nate strutture di ricerca specializzate come l’OAVdA, l’Osservatorio Astronomico della Regione Autonoma Valle d’Aosta che sorge a Lignan nel vallone di Saint-Barthélemy (Nus).

ll centro è tutt’oggi gestito dalla Fondazione C. Fillietroz-ONLUS che da vent’anni si occupa di ricerca, didattica e divulgazioneIl suo direttore, Jean Marc Christille, è stato ospite del podcast Illumina Aosta per spiegare come funziona l’Osservatorio, raccontare cosa si nasconde sotto la grande cupola bianca e, soprattutto, illustrare come le tecnologie sviluppate dall’Osservatorio possano essere trasferite in altri ambiti di ricerca.

Si è parlato del motivo per il quale l’Osservatorio e il Planetario siano stati costruiti proprio nel vallone di Saint-Barthélemy, ma anche di come il centro influisca sulla ricerca scientifica mondiale e di come gli studi in ambito astronomico possano essere applicati anche in altri campi come, ad esempio, la genomica. In ultimo, non sono mancate anche alcune curiosità sull’iter di approvazione delle pubblicazioni scientifiche, un lavoro di peer review che, come raccontato da Christille, richiede mesi e mesi di controlli prima del sì definitivo. 

Per rivedere tutti gli altri episodi del podcast è possibile visitare la pagina dedicata su AostaSera o cercare Illumina Aosta su Youtube, Spotify e Instagram. Il prossimo appuntamento sarà come sempre mercoledì mattina con un nuovo ospite e tante curiosità.

2 risposte

  1. Bellissima iniziativa!
    Le iniziative andrebbero rivolte anche a gruppi di bambini, sia residenti che turisti, per favorirne la consegna e l’amicizia.
    In questo modo le bellezze naturali verrebbero conosciute, apprezzate e salvaguardate.

  2. Peccato che intanto qui ad Aosta nessuno ha il coraggio di fare chiudere i locali in croce città che tra dj set inopportuni, musica ad altissimo volume incompatibili con la vita dei residenti, ubriachi, urla e schiamazzi lasciano anche il giorno dopo scomode eredità come vomiti, urine spazzatura ed altro… Evidentemente a Courmayeur i turisti ottengono più rispetto dei residenti cittadini, ad Aosta il comune apparentemente privilegia gli interessi dei privati che tra dehors e volumi improponibili all esterno continuano a fare il bello e il cattivo tempo… Il comune dovrebbe tutelare i residenti non favorire introiti serali ottenuti trasformando i caffè in discoteche all aperto.. dei misuratori di volume nessuna traccia, forse perché sanno bene che se solo misurassero sarebbe evidente il danno. Anzia nn i, bambini e lavoratori con tappi alle orecchie per il mal di testa. Ma per carità i dj devono lavorare (magari non nei cafè del centro storico!) Bravi a courma!

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