A sei vini valdostani i “tre bicchieri” del Gambero rosso

Tra i premiati di quest'anno ci sono nomi noti, ma con nuove etichette.
Tre bicchieri gambero rosso
Società

Sono sei i vini valdostani – uno in più dell'anno scorso –  che quest'anno possono fregiarsi del prestigioso riconoscimento dei "tre bicchieri" assegnato dalla guida ai vini italiani del Gambero Rosso. Si tratta del Valle d'Aosta Chambave Moscato Passito Prieuré ’15 de La Crotta di Vegneron, del Valle d'Aosta Chambave Muscat Flétri ’15 de La Vrille, del Valle d'Aosta Cornalin ’16 di Rosset Terroir, del Valle d'Aosta Nebbiolo Sommet ’15 di Les Crêtes, del Valle d'Aosta Petite Arvine ’16 di Elio Ottin e del Valle d'Aosta Pinot Gris ’16 de Lo Triolet.

Tra i premiati di quest'anno ci sono nomi noti, ma con nuove etichette. "Tra le novità, ad esempio, abbiamo assaggiato un grande Cornalin – vitigno autoctono ancora raro ma già ricco di promesse – prodotto dalla famiglia Rosset e soprattutto un Nebbiolo proposto per la prima volta da Costantino Charrère, che viene a ricordarci come il Sud della regione e in particolare la zona di Donnas possa dire la sua riguardo al nobile vitigno" spiega nell'anteprima 3 bicchieri pubblicata oggi il Gambero Rosso.

"Malgrado le dimensioni ridotte dei vigneti e delle cantine, la Valle d'Aosta produce vini sempre migliori, con punte che, nelle loro tipologie, rappresentano l'apice dell'enologia italiana" si legge ancora. "Dopo qualche anno di appannamento qualitativo i player più importanti dello scacchiere vinicolo della Valle hanno ripreso a lavorare con più convinzione e più continuità e quindi la qualità media dei vini regionali è cresciuta di colpo. Infatti la produzione delle cantine sociali regionali si attesta quasi sulla metà della produzione totale. Anche se a raggiungere il massimo dei nostri riconoscimenti è ancora una volta La Crotta di Vegneron, c'è stata una presenza importante delle cooperative nelle nostre finali per i Tre Bicchieri. Comunque a guidare la buona schiera degli ottimi vini valligiani troviamo ancora le solite cantine private". 

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