Il quadro dell’attività della Commissione tributaria in Valle d’Aosta, tracciato nella relazione dal presidente Francantonio Granero, fa emergere un quadro stranamente modesto della giustizia tributaria nella nostra regione che “è tra le prime per reddito pro capite in italia ed è tra le sette regioni italiane il cui PIL supera di molto la media del PIL pro capite della Comunità europea”. “Altri dovranno interrogarsi sull’apparente contraddizione di una situazione economica così florida ed un contenzioso fiscale così modesto” ha evidenziato Granero . Di fatto dal 1 luglio 2009 al 30 giugno 2010 alla Commissione tributaria provinciale sono giunti 215 ricorsi. Alla commissione regionale che giudica in secondo grado ne sono pervenuti solo 45: ne emerge che il tasso di impugnazione si attesta sul 20%, dunque molto basso.
Rispetto al periodo precedente si evince una maggiore incidenza delle decisioni a favore del contribuente, pari a 62 decisioni di merito, contro le 35 favorevoli all’ufficio. Nella commissione regionale lo stesso dato si attesta su 24 a 10.
Dai piccoli numeri emergerebbe dunque la convinzione che le due commissioni della Valle sarebbero ampliamente in grado di far fronte in tempi brevi a tutto il flusso di procedimenti, oltre al dubbio che dietro l’anomalia dei dati ci sia un largo fenomeno di evasione.
Dal punto di vista amministrativo in realtà la riflessione “Non tiene conto – ha continuato lil presidente della Commissione tributaria in Valle d’Aosta – dei profili istituzionali che hanno una loro grande importanza perché attengono al funzionamento dell’istituzione”. Chi paga maggiormente in termini di carenze è la Commissione regionale che si riduce sempre più nell’organico, a sua volta già ridotto rispetto allo standard previsto dalla legge, per diverse cause. Il “grave deficit” organico produce di conseguenza lo slittamento delle udienze poiché in caso di assenza improvvisa del giudice tributario e del suo sostituto, queste non possono svolgersi. L’invito al Consiglio di Presidenza è stato allora di trovare gli strumenti organizzativi per mettere a concorso almeno 2 posti di giudice tributario nella commissione regionale della Valle d’Aosta. Domenico Chindemi, rappresentante del Consiglio di Presidenza Giustizia tributaria ha affermato che si farà carico del problema e, sul filo di quanto già trattato da Granero nella sua relazione, ha definito ridicolie le poche centinaia di euro (200/300) l’anno che i giudici tributari percepiscono per la loro attività in un momento in cui le loro competenze devono essere di tipo europeistico.
Non sono mancati, infine, i riferimenti agli attacchi “diffamatori” che attualmente la giustizia sta subendo, “la giustizia tributaria appartiene a pieno titolo alla sfera della giurisdizione – ha aggiunto Granero – allora costituisce un preciso dovere levare alto un segnale di dura, radicale e profonda protesta per il fatto che la giurisdizione, nel nostro Paese, in questo momento storico, è soggetta a continui attacchi di carattere diffamatorio e con finalità delegittimante da parte dei più alti esponenti di un altro dei poteri dello Stato”.