Aosta al 29° posto nella classifica ‘Ecosistema urbano 2009’

Tra gli indici poco entusiasmanti che caratterizzano il capoluogo figurano il più alto tasso di motorizzazione d'Italia, ma è un dato falsato, e tra i più alti consumi di elettricità. Siamo al 1° posto per la qualità del parco macchine.
Aosta dall'alto
Società
La città di Aosta si piazza al 29° posto della classifica generale di “Ecosistema Urbano 2009" l'indagine di Legambiente, Sole 24 Ore e Ambiente Italia sulla sostenibilità urbana, presentata questa mattina a Belluno. Il capoluogo regionale avanza così di 10 punti rispetto allo scorso anno, però conserva ancora alcuni primati poco entusiasmanti: ha il più alto tasso di motorizzazione d'Italia, più di 2 macchine ad abitante ed è anche alto il consumo di elettricità (1455 kW/abitante/anno).

Il dossier “Ecosistema Urbano 2009”, che si basa su 125 indicatori ambientali, rilevati nelle 103 città capoluogo di provincia, evidenzia una generale stasi della qualità ambientale urbana e una serie di contraddizioni tra una città e un’altra.
Giunta alla sua quindicesima edizione, la ricerca è stata presentata oggi a Belluno, città che per il secondo anno consecutivo si impone nella classifica della sostenibilità ambientale, guidando un pacchetto di testa che tra le prime cinque città vede anche Siena, Trento, Verbania e Parma.

I settori principali presi in considerazione sono: rifiuti, trasporti, ambiente, aria, energia, acqua. Aosta, si attesta su un valore complessivo di 57,58, ancora distante da quel 74,63 di Belluno, che si riconferma testa di serie di questa edizione. Sul fronte dei rifiuti il capoluogo regionale si posiziona al 15° posto sia per la produzione pro capite che per la raccolta differenziata, preceduta da altre città del nord, nel caso del riciclo, quali Verbania, Novara, Asti, Belluno, Lecco, Rovigo.

Scendiamo invece al 103° posto in classifica, l’ultimo, per quanto riguarda l’incidenza delle vetture. Sul versante delle auto private Aosta fa segnalare una media di 202 auto ogni 100 abitanti, anche se in questo caso “Il Sole 24 ore”, che dedica un focus all’interno del supplemento “Affari privati”, segnala che il dato è falsato per “la concentrazione di società di noleggio e leasing che hanno sede nel capoluogo regionale per in  vantaggi fiscali sulle immatricolazioni”. Aosta però è al 1° posto nella qualità del parco macchine con una percentuale pari al 79% di veicoli Euro 3 ed Euro 4. Di fatto, su questo versante, le campagne di rottamazione avviate negli scorsi anni in Valle d’Aosta avevano riscosso un certo consenso. Sempre sul fronte della mobilità, il capoluogo regionale si posizione al 4° posto, tra le piccole città, per la disponibilità di bus, metro e tram: 35 mezzi. Siena, che detiene il 1° posto in questo senso ne possiede 83. Sul discorso "piste ciclabili", Aosta è al 55esimo posto (dato 2006).

Guardando agli altri indici presi in esame nella ricerca, siamo al 25° posto insieme a Macerata e Massa per la media di polveri sottili PM10 che si attestano su una media di 28 mc/m,g con 31 picchi annuali, che ci costano invece il 25° posto. Sul fronte energetico, infine, figuriamo al 97° posto per il consumo pro-capite di benzina e diesel, al 101°per il consumo elettrico, al 48° posto nell’utilizzo di pannelli solari istallati su edifici comunali, al 23° posto per il teleriscaldamento (insieme a molte altre città), e al 21° posto per politiche basate sul risparmio energetico e fonti rinnovabili.

Consumiamo, inoltre, 188,4 litri d’acqua al giorno per abitante, dato che ci posiziona al 73° posto. Sul fronte degli “sciuponi” siamo al 68° piazzamento con 39 litri sprecati al giorno. Figuriamo poi al 38° posto per la presenza di sostanze indesiderate nell’acqua potabile.

Prendendo in considerazione il mondo delle imprese, risaliamo al 3° posto per le certificazioni ambientali ISO14001, mentre scendiamo all’83° nella pianificazione e partecipazione ambientale (Agenda 21, report ambientale, bilanci e piani locali…).

In generale – si legge in una nota di Legambiente Piemonte-Valle d’Aostanumeri mettono in risalto un’Italia delle città davvero strana, piena di contraddizioni. Con alcune esperienze avanzate in diverse aree del Paese (il teleriscaldamento, una raccolta differenziata spinta) che si perdono in una generale mediocrità delle politiche ambientali. Con una forte domanda di una mobilità più sicura e scorrevole e con una realtà fatta di ingorghi, smog, tempi di percorrenza esageratamente lunghi, un servizio di trasporto pubblico che vede ormai salire ogni italiano sull’autobus meno di una volta a settimana, una stasi delle strategie volte a favorire gli spostamenti a piedi, in bicicletta o coi mezzi collettivi. Con una serie di consumi che, in tempi di crisi economica, si dicono in calo e invece restano stabili o continuano a crescere. Il rinnovo del parco auto, ad esempio: c’è stato un ricambio dell’8%, vecchie vetture sostituite da modelli freschi di concessionaria. Oppure la bolletta energetica e petrolifera delle città, praticamente identica a quello dell’anno prima.  E anche con una gestione dei rifiuti che rimane immutata su scala nazionale".

 

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