Aosta, in Comune mancano quasi cento dipendenti. Nuti: “Il Piano assunzioni va avanti”

L'Ente è sotto organico di 98 unità, con la "tegola" recente di una dirigente e tre funzionari nominati Segretari in altri Comuni. Il Sindaco spiega: "È prevista l’assunzione di oltre 40 dipendenti, a luglio avremo già qualche forza in più”.
Piazza Chanoux, Aosta
Società

Il problema c’è, ed è noto da tempo. All’interno del Comune di Aosta c’è bisogno di recuperare personale dipendente, e di riformare la “macchina amministrativa”.

I motivi sono diversi e radicati nel tempo: la crisi del 2015, preceduta dal blocco delle assunzioni dovuto allo sforamento dell’allora Patto di stabilità, i pensionamenti – e prepensionamenti -, sia quelli naturali, sia quelli legati a quota cento (anche ai piani alti di piazza Chanoux, ovvero tra i dirigenti), per finire con il blocco dei concorsi dovuto all’emergenza Covid-19.

L’ultima “tegola” qualche giorno fa, quando nel mosaico delle nomine dei Segretari dei comuni sono finite quattro nuove “tessere”: Laura Morelli, dirigente comunale per i Servizi alla persona, la funzionaria, p.p.o. Servizio assistenza legale Elisa Manuela Valentino, la funzionaria p.p.o ai servizio attività produttive Daniela Piassot,  il funzionario p.p.o economo Gianluca D’Introno, che andranno a operare rispettivamente nelle amministrazioni di Hône, Bard, Champorcher e Pontboset (assieme a Paola Rollandoz), Verrès e Challand-Saint-Victor, Arvier, Avise, Saint-Nicolas e Valgrisenche e Ollomont, Bionaz e Doues (assieme a Edoardo Tango).

Resterà invece in piazza Chanoux Annamaria Tambini, che dopo essere stata Segretaria generale del Comune per tutta la consiliatura Centoz, tornerà al suo ruolo dirigenziale, sostituita dal cavallo di ritorno Stefano Franco, anch’egli già dirigente del Capoluogo e Direttore generale dell’Arer dopo l’esperienza alla guida del Comune dal 2005 al 2015 con i sindaci Grimod e Giordano.

Il Sindaco Gianni Nuti spiega: “Siamo sotto di 98 unità rispetto alla pianta organica, su poco meno di 320 dipendenti. Questo giustifica anche una certa lentezza della macchina amministrativa in alcuni settori e un accumulo di lavoro in altri. Un tipo di sofferenza che stanno vivendo tutti gli Enti locali in Italia. Nel 2015, nel momento di crisi economica più intenso del Comune sono state fatte scelte che hanno segnato, anche sui pensionamenti. Poi è arrivato anche il blocco dei concorsi durante il Covid. A volte, invece, viene bandito un concorso contemporaneo ad uno regionale, preferito da molti candidati”.

Nel Dup – il Documento unico di programmazione, allegato al Bilancio di previsione – fa bella mostra di sé il Piano assunzioni che da piazza Chanoux vuole essere messo in piedi, e che in parte è già in atto: “Tra 2019, 2020 e 2021 è prevista l’assunzione di oltre 40 dipendenti – spiega ancora Nuti -. Il Piano deve andare avanti ora più che mai. In questo momento stiamo espletando la procedura per l’assunzione di due funzionari di categoria ‘D’ e di un funzionario archivista, e li concluderemo entro giugno. A luglio avremo quindi già qualche forza in più”.

Numeri che, però, non sono tutto: “Abbiamo in mente una forma di organizzazione differente – prosegue il Sindaco -, ci stiamo lavorando proprio in questi giorni. Sono fiducioso sul fatto che riusciremo a creare un efficientamento della macchina amministrativa, perché non serve solo la quantità ma anche una modalità di lavoro diversa e che sia più efficiente”.

L’uscita di Morelli e D’Introno non aiuta: “Loro sono dipendenti a tempo indeterminato – aggiunge Nuti – e ricevono un nulla osta per un’aspettativa temporanea. Noi quindi andremo ad aggiungere nel Piano assunzioni due posti a tempo determinato, sostituendo le unità di personale che hanno ottenuto questi incarichi. Certo, dal punto di vista organizzativo è un colpo perché sono risorse di valore che vanno a fare un’esperienza altrove. Però ho scelto di non impedire a nessuno di scegliere il proprio percorso. Loro hanno l’opportunità di fare un’esperienza importante che li arricchirà e permetterà loro di tornare, tra cinque anni, se volessero farlo, ancora più competenti di oggi”.

Un’occasione da cogliere, quindi, che non ha ragione terze: “No – spiega ancora il Primo cittadino del Capoluogo -, le persone in questione in questione lo hanno detto. Non è una questione di disaffezione, è una questione di ambizione, di arricchimento personale e professionale”.

Gli scippi dal Comune non sono stati pochi, negli anni. A partire dal personale – anche dirigente – che negli anni ha scelto il salto in piazza Deffeyes. Nuti getta acqua sul fuoco: “È chiaro che la Regione, essendo anche un’istituzione molto più grande, sia più attrattiva, ci sono più possibilità di muoversi, di trovare un posto più confacente alle proprie necessità”.

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