Dopo le associazioni dei disabili che fanno parte di PERSONE, anche l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Marzi, interviene rispetto alla scelta della ministra Locatelli di aver esteso a tutte e 20 le regioni la scelta della sperimentazione su temi centrali della legge di riforma della condizione di disabilità. Anche alla luce delle “dichiarazioni politiche di alcune forze nazionali valdostane”, osserva l’assessore, “è opportuno ricordare come in Valle d’Aosta, in realtà, il tema sia già preso in carico da tempo, in particolare rispetto ai progetti di vita”, aspetto peculiare della riforma.
“Infatti, come testimoniato direttamente dagli esperti nazionali che abbiamo chiamato a relazionare nel corso degli appuntamenti dedicati alla giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità – e che a livello nazionale hanno lavorato proprio alla stesura delle linee guida della legge – afferma Marzi – la nostra regione è stata tra le prime ad aver costituito l’Unità di Valutazione Multidimensionale della disabilità, che ad oggi ha già portato ad attivare ben 156 progetti di vita”.
“E’ da tenere conto, però, – aggiunge l’Assessore – che mentre le altre regioni si avvalgono della piattaforma INPS la nostra Regione, come Trento, ha come prerogativa statutaria di gestire tutto l’iter amministrativo. Si rende pertanto necessario rafforzare la sede INPS regionale, con la quale abbiamo già avviato interlocuzioni, in modo che la stessa possa dare il giusto supporto in questo ulteriore carico di lavoro che ci attende, come già accade in altre realtà del territorio nazionale: su questo aspetto, confidiamo nell’attenzione e nell’impegno dei rappresentanti delle Lega Valle d’Aosta per rappresentare insieme a noi queste necessità a livello nazionale”
Per concludere, Marzi evidenzia che “l’attenzione che la Ministra Locatelli ha mostrato nei confronti della Valle d’Aosta rispetto a questi importanti temi ci sprona ancor più a migliorare sul percorso intrapreso, che ci vede impegnati nella revisione della legge regionale 4 del 2018”. In tal senso, “con la costituzione e l’insediamento della Cabina di regia e del Tavolo tecnico-politico abbiamo di fatto delineato, insieme a tutti i soggetti coinvolti e il mondo della disabilità, il complesso percorso di concertazione che porterà alla definizione del testo della nuova legge volto al potenziamento dell’attuale sistema regionale di interventi e servizi in favore delle persone con disabilità, con il conseguente aumento delle possibilità di autodeterminazione previste dalla normativa”.
Riforma della disabilità rinviata al 2027, le associazioni insorgono: “Uno scandalo”
21 febbraio 2025 – Ore 9.52

“Le leggi non si sperimentano, si attuano.” Sono furiose le associazioni dei disabili che fanno parte di PERSONE – Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità per lo “scandaloso rinvio di un ulteriore anno” della riforma sulla disabilità. Un emendamento “infilato” nel cosiddetto decreto milleproroghe prevede “l’attuazione su scala nazionale non prima del 1° gennaio 2027!”
Ad oggi, precisa il Comitato 162 Valle d’Aosta, la sperimentazione non è partita neppure nei territori delle 9 province inizialmente indicate.
“Finora le persone con disabilità hanno solo potuto sognare di scegliere liberamente per la propria vita. – spiega una nota – Ma dal 2021 la legge delega 227 ha sancito che i servizi per la disabilità debbano andare incontro a una riforma radicale della loro organizzazione. Con l’attuazione della 227 e dei suoi decreti attuativi, non ci sarà più spazio per interpretazioni arbitrarie di che cosa significhi “qualità di vita” per le persone con disabilità, perché saranno loro stesse a definirla. Questo significa anche dirigere i fondi, oggi destinati in grande misura alle strutture residenziali e semiresidenziali, verso progetti di vita personalizzati e partecipati, di cui sia titolare la stessa persona con disabilità, che potrà disporre di un budget di progetto da impiegare per autodeterminare quanto più possibile la propria vita, dato che l’autodeterminazione non è una competenza, ma una necessità”.
Il progetto di vita personalizzato e partecipato, promesso dalla riforma, spiega il Coordinamento nazionale contro la discriminazione delle persone con disabilità, è però “già posto sotto attacco, grazie ad una stravaganza legislativa che prevede un anno di sperimentazione”. A questo si aggiunge il rinvio dell’applicazione che, secondo Persone “tradisce la volontà di affossare la Riforma: pare che il Governo stia scegliendo di seguire gli interessi economici legati soprattutto al finanziamento delle strutture istituzionalizzanti anziché garantire i diritti delle persone con disabilità, rappresentate ai tavoli dagli stessi gestori di tali strutture. Se questa deriva verrà confermata dai fatti, lo riterremo direttamente e inequivocabilmente responsabile.”
Il coordinamento nazionale promette quindi battaglia. “Non staremo a guardare, intendiamo costruire una rete che si
mobiliti in maniera urgente, coordinata e compatta con varie azioni contro questa scellerata volontà di svuotare di sostanza la Riforma. Vogliamo il progetto personalizzato e partecipato. Vogliamo la piena attuazione della Riforma a la vogliamo subito! Adesso basta!”.
Aosta tra le città pilota della riforma sulla disabilità
20 febbraio 2025
Aosta sarà tra le città italiane che sperimenteranno la riforma della disabilità, prevista dal decreto legislativo n. 62 del 2024. Ad annunciarlo è stata la ministra per la Disabilità Alessandra Locatelli.
A partire dal 30 settembre, il capoluogo valdostano, insieme ad Alessandria, Lecce, Genova, Isernia, Macerata, Matera, Palermo, Teramo, Vicenza e alla Provincia autonoma di Trento, avvierà il nuovo sistema che semplifica l’accertamento dell’invalidità civile e introduce una valutazione multidimensionale per la definizione del “Progetto di vita” delle persone con disabilità.
“Il cambiamento è iniziato e indietro non si torna”, ha dichiarato la ministra Locatelli. “Stiamo rivoluzionando l’approccio alla presa in carico della persona con disabilità, semplificando le procedure e superando le frammentazioni tra le prestazioni sanitarie, socio-sanitarie e sociali”.
La riforma, prevista dal PNRR, mira a garantire un riconoscimento più equo della condizione di disabilità, rimuovendo barriere e assicurando il pieno esercizio dei diritti civili e sociali. Tra le principali novità figurano: una nuova definizione della condizione di disabilità, una valutazione semplificata, l’introduzione di accomodamenti ragionevoli per l’inclusione e la realizzazione di un Progetto di vita personalizzato.
Nel 2026, le nuove modalità di valutazione e il Progetto di vita verranno applicati progressivamente su scala nazionale, come previsto dalla normativa.