Approvato il regolamento per l’equo compenso in favore di editori e giornalisti

Il regolamento permetterà agli editori e ai giornalisti di chiedere alle piattaforme come Google e Facebook un compenso per i contenuti informativi che distribuiscono in Internet
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Il regolamento per l’equo compenso in favore degli editori e dei giornalisti ottiene il via libera da parte dell’Autorità per le Comunicazioni (AgCom). Il regolamento permetterà agli editori e ai giornalisti di chiedere alle piattaforme come Google e Facebook un compenso per i contenuti informativi che distribuiscono in Internet.

“Sin dal primo giorno come ANSO abbiamo portato avanti la posizione degli editori nativi digitali che in questi 20 e più anni hanno avviato migliaia di nuove realtà editoriali, creato posti di lavoro e pubblicato prodotti editoriali di altissima qualità. Abbiamo sempre ribadito che per noi l’importante era poter continuare a sfruttare il traffico generato dalle diverse piattaforme: da google a Facebook, da Twitter a TikTok. – spiega Matteo Rainisio, ex vice presidente di Anso  – Adesso le piattaforme e gli editori potranno continuare a lavorare insieme, ma soprattutto gli editori nativi digitali potranno continuare a prosperare grazie al traffico proveniente da tutte queste piattaforme.”

Il regolamento stabilisce i criteri per la determinazione dell’equo compenso, Alla base di calcolo si applica un’aliquota fino al 70% determinata sulla base di alcuni criteri, considerati cumulativamente e con rilevanza decrescente, come il numero di consultazioni online delle pubblicazioni di carattere giornalistico dell’editore sui servizi del prestatore, espresse in termini di visualizzazioni e interazioni degli utenti e rilevate in conformità a criteri di correttezza metodologica, trasparenza e verificabilità o la rilevanza dell’editore sul mercato, espressa in termini di audience online e rilevata su base periodica da organismi dotati della massima rappresentatività dell’intero settore di riferimento.

L’Autorità valuterà l’adesione e conformità degli editori e dei prestatore a codici di autoregolamentazione e a standard internazionali in materia di qualità dell’informazione e di fact-checking.

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