Arco di Augusto, la “semipedonalizzazione” divide. Spuntano due petizioni sulla viabilità

Una petizione dei commercianti della zona, che ha raccolto oltre 200 firme, chiede che la piazza sia riaperta al traffico. L'altra, promossa dall'albergatore Alessandro Cavaliere, chiede invece che l'Arco diventi pedonale al 100%.
Arco di Augusto
Società

A sei mesi dalla “semipedonalizzazionedell’Arco di Augusto, la questione continua a dividere. Non solamente la piazza in questione, ma anche l’opinione dei cittadini aostani.

E se, da un lato, una petizione dei commercianti della zona per tornare indietro, al vecchio assetto viario – in attesa comunque di un progetto che riqualifichi la piazza nel suo complesso –, ovvero alla riapertura al traffico attorno al monumento, ha superato le 200 firme, una nuova chiede invece all’Amministrazione di fare un salto verso un Arco di Augusto pedonalizzato al 100%.

La petizione in questione, promossa dall’albergatore Alessandro Cavaliere, si rivolge direttamente al Sindaco di Aosta. Anche se, tiene a precisare Cavaliere, non si tratta di una “contro-petizione”: “Certe iniziative, come quella di rimettere le persone al centro degli spazi vitali delle nostre città – spiega –, non possono essere ‘contro’ nessuno ma sono anzi per definizione un inno corale ‘a favore’ delle singole persone e della necessità essenziale in ognuno di noi di creare relazioni in nuovi spazi di connessione, a favore della storia della città i cui simboli possono dirsi valorizzati culturalmente in misura di quanto sono anche resi fruibili, a favore della strabordante natura che ci circonda e che continua però ad essere tenuta fuori dai nostri confini cittadini, a favore di chi vuole godere a passo d’uomo delle nostre strade, dei nostri negozi, dei nostri caffè. Della nostra città”.

Una città europea

Cavaliere, lanciando la proposta, scrive su change.org (che ad ora è a oltre 390 firme) che “un numero sempre crescente di città ha scelto di riportare al centro degli spazi vitali urbani l’uomo e non le automobili. Non solo grandi città come Oslo, Madrid, Amburgo, Copenhagen, Stoccolma, Parigi, Londra, Bruxelles o Milano ma anche relativamente piccoli centri come Strasburgo, Norimberga, Friburgo o Pontevedra hanno coraggiosamente scelto di liberare strade e monumenti dall’accerchiamento dei motori favorendo straordinarie trasformazioni inimmaginabili ai più”.

L’errore: una pedonalizzazione a metà

Non solo: “In ognuno di questi casi – aggiunge Cavaliere – i titolari di attività commerciali si sono sempre, senza eccezioni, inizialmente opposti alla pedonalizzazione, lamentando perdite di ricavi e minacciando conseguenze sull’occupazione. Ma i numeri reali a processo compiuto dimostrano l’esatto contrario. Nel caso di Pontevedra, città spagnola di poco più di 80.000 abitanti, grazie alla totale pedonalizzazione, il commercio cittadino precedentemente in crisi ha cominciato a riprendersi facendo registrare percentuali di crescita. Se un errore ad Aosta c’è stato, questo è individuabile nella pedonalizzazione parziale dell’Arco d’Augusto che ha portato alla nascita di un non-luogo, non pienamente godibile dal pedone o ciclista e odiosamente ostile all’automobilista che ne rivendica la fruibilità passata”.

Obiettivo: pedonalizzazione completa

Tra le due petizioni è lo stesso Sindaco Fulvio Centoz ad intervenire, sulla sua pagina Facebook. E la “preferenza” va inevitabilmente per la seconda. “In pochi giorni – scrive – la petizione per un Arco di Augusto al 100% pedonale supera le 200 firme raccolte dalla Lega che, invece, vorrebbe tornare indietro. La scelta è giusta, andiamo avanti per una città sempre più a misura di ciclisti e pedoni”.

Obiettivo, peraltro, già sul tavolo da ottobre 2018.

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