Arrestato il piromane dei cassonetti: colto in flagrante questa mattina

Il piromane, che per tre mesi ha incendiato oltre 60 cassonetti dell'immondizia, destando la preoccupazione della popolazione di Aosta e dintorni, è stato arrestato in flagranza di reato questa mattina alle 5,30 in via...
Società

Il piromane, che per tre mesi ha incendiato oltre 60 cassonetti dell’immondizia, destando la preoccupazione della popolazione di Aosta e dintorni, è stato arrestato in flagranza di reato questa mattina alle 5,30 in via Montmayeur, nella periferia ovest di Aosta.
Carmelo Tomis, 56 anni, commerciante in pensione, sposato e con figli, residente ad Aosta, originario di Polistena, è stato fermato dalla polizia mentre stava cercando, con un accendino, di dare fuoco all’ennesimo cassonetto.
L’uomo, che ha alle sue spalle reati per danneggiamento, deturpamento e una denuncia a piede libero in Calabria, è stato individuato all’inizio della settimana, dopo una serie di controlli incrociati che hanno coinvolto numerosi cittadini oltre ad agenti della Forestale e della polizia privata. A seguito delle informazioni raccolte sono scattati i pedinamenti da parte della Digos. Tomis, dopo essere stato colto in flagranza di reato è stato condotto in Questura dove, dopo circa mezz’ora ha confessato di essere l’autore della maggior parte degli incendi.

E’ presumibile che l’uomo sia l’artefice anche dell’incendio all’Uni Euro (200mila euro di danni) avvenuto il 6 aprile scorso, quando il rogo ad alcuni bidoni si è esteso al magazzino di Saint Christophe. Altro incendio, di cui non era stata data notizia, è stato quello avvenuto due notti fa presso l’impianto sportivo Montfleury di Sarre. In questo caso l’intervento tempestivo di due agenti della Digos, grazie ad un estintore in dotazione all’interno della loro auto, ha evitato il propagarsi della fiamme. Il Questore, Salvatore Aprile, e gli agenti della Digos non si sono soffermati troppo sul movente, che è assente, poiché il piromane manifestava un forte disagio psichico, che lo portava ad esaltarsi e autocelebrarsi per gli incendi appiccati. Risulta, infatti, che Carmelo fosse un attento lettore dei quotidiani locali sui quali venivano riportate le sue ?gesta?. L’uomo si muoveva in macchina, una Daewoo Matiz grigia, e appiccava gli incendi con accendini o fiammiferi.

?E’ stata un’operazione difficile – ha spiegato il Questore di Aosta in occasione della conferenza stampa organizzata in mattinata – che ha coinvolto tutte le forze dell’ordine: polizia, carabinieri, finanza, agenti della forestale, la polizia scientifica, guardie giurate. La soddisfazione è grande perché l’operazione è stata il frutto dell’unitarietà del sistema di prevenzione presente sul territorio e della collaborazione fattiva di tutte le forze dell’ordine?.
?Ulteriore difficoltà è stata rappresentata dalla mancanza di un movente, di un sistema di video-sorveglianza e dalla difficoltà di restringere il campo di azione? ha aggiunto Francesco Menchiari, responsabile della Digos che ha coordinato le indagini. L’impegno profuso dalle forze dell’ordine è stato ingente: per oltre due mesi, tutte le notti, sono state impegnate 7-8 pattuglie, alcune in borghese. Importanti, in questi tre mesi, sono stati i contributi dei Vigili del Fuoco, che in più occasioni hanno impedito l’espandersi delle fiamme, oltre ad aver svolto un’attività preziosa grazie al contributo tecnico che ha permesso di comprendere le modalità degli incendi.
Diverse sono state le persone pedinate, alcune delle quali anche interrogate in Questura. Per questo motivo il Questore ha colto l’occasione per scusarsi del disagio recato.
L’attenzione rimane comunque alta poiché alcuni incendi sono probabilmente frutto di emulazione da parte di altre persone. Carmelo Tomis, attualmente in arresto, sarà ascoltato in questi giorni dagli inquirenti.

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