Artigiani e scultori d’antan sono l’anima della Fiera

La Fiera di Sant'Orso, cominciata questa mattina e accompagnata da una giornata di sole che riscalda oltre che gli espositori anche gli animi dei visitatori, rappresenta l'avvenimento e il fiore all'occhiello della stagione, oltre...
Società

La Fiera di Sant’Orso, cominciata questa mattina e accompagnata da una giornata di sole che riscalda oltre che gli espositori anche gli animi dei visitatori, rappresenta l’avvenimento e il fiore all’occhiello della stagione, oltre che un inno alla creatività e all’industriosità delle genti di montagna.
L’orgoglio degli espositori è dipinto sui loro volti, molti sorridono e si fanno immortalare dalle macchine fotografiche dei turisti, altri nascondono tale sentimento dietro barbe lunghe, dietro un bicchiere di ?vin brulé?, dietro parole scambiate con il vicino. Il meglio dell’attività tradizionale è esposta sui banchi: affiorano nuove tecniche, nuovi stili, nuove idee che hanno preso forma negli ?ateliers? e nelle ?botteghe? o ancora negli scantinati di hobbisti e professionisti. La Fiera non è solo artigianato, è anche un momento di incontro. Una volta rappresentava il momento per incontrare amici e parenti che abitavano in vallate non sempre raggiungibili, e per scambiare oggetti e utensili di utilizzo quotidiano.

Oggi tale dimensione si ripete, certo in maniera diversa, ma rimane il fatto che bastano pochi passi, poche decine di metri, per incontrare un volto amico che non si vedeva da un po’ di tempo; per scambiare due chiacchiere con il vicino di ?banco?; per raccogliere nuove idee e spunti per i prossimi lavori. Il bello e la suggestione della Fiera è proprio in questa dimensione dell’incontro.
L’espositore cerca il contatto con un pubblico che sappia apprezzare il lavoro di qualità e la creatività, frutto di tradizioni che hanno radici secolari. Il pubblico cerca in Fiera un buon acquisto o un oggetto di qualità ma quello che certo apprezza maggiormente è “respirare” un’atmosfera unica ed irripetibile. Il turista che arriva da fuori Valle entra così in contatto con le caratteristiche peculiari dell’identità della popolazione valdostana: non è solo una grande “kermesse” dalle dimensioni eccezionali, ma la celebrazione di un’appartenenza storico-culturale al proprio ambiente.

La Fiera si evolve, cresce, matura, e finché saranno presenti scultori e artigiani ?d’antan? continuerà ad avere una sua anima senza lasciarsi travolgere dalla dimensione commerciale.

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