L’arrivo delle tanto attese direttive sui servizi alla prima infanzia ha gettato nel panico i lavoratori ma anche le famiglie. I primi rischiano di perdere il posto di lavoro, i secondi di abbandonare i servizi a causa dei costi, per alcuni, proibitivi. Entrambi si dicono pronti alla mobilitazione generale coordinata dai sindacati.
“Nei giorni scorsi abbiamo incontrato il Presidente della Regione e l’Assessore regionale alla Sanità, Antonio Fosson che ci hanno detto che il confronto era aperto – sottolinea Natale Dodaro della Uil – Le dichiarazioni di questi giorni dell’Assessore agli organi di stampa ci lasciano invece allibiti e esterrefatti perché sembra che spazi di discussione non ce ne siano più.”
Più fiducioso Igor de Belli della Cgil: “Io rimango a quello che ci è stato detto ovvero che si tratta di una bozza, un working in progress, anche se fra le righe ci è parso di capire che non sia proprio così, speriamo comunque ci sia la possibilità di discutere”.
Non sono solo le dichiarazioni dell’Assessore Fosson a mettere sul chi va là i sindacati quanto i tempi con cui procede l’approvazione della delibera. Nel pomeriggio di oggi le direttive passeranno all’esame del Cpel e poi in quinta commissione.
“Siamo consapevoli – continua Dodaro – che l’obiettivo primario deve essere quello di risparmiare ma qui si procede a un taglio lineare senza concertazione e senza aver fatto un’analisi approfondita della situazione sull’intero territorio regionale”.
Le preoccupazioni dei sindacati sono ovviamente per i risvolti occupazionali delle nuove direttive. “Il numero di 40 esuberi è una stima minima” sottolinea De Belli “Passare ad un rapporto 1 a 8 crea dei forti rischi occupazionali e non ci rassicura sapere dalle parole dell’Assessore che in tutta Italia è già così” evidenzia ancora De Belli. “Ricordiamo poi – gli fa eco Dodaro – che chi rimarrà senza lavoro sarà comunque un costo sociale”.
Anche sulle rette le organizzazioni sindacali hanno da dire la loro. “Il senso progressivo ci sta, ma va fatto in modo più articolato e meno frettoloso, ci sono possono essere tante vittime se si procede in una certa direzione” spiega Igor De Belli che ricorda come i sindacati avevano chiesto di privilegiare i genitori lavoratori ma la delibera va nel senso opposto.
Nelle prossime ore i sindacati convocheranno i lavoratori per confrontarsi sulle iniziative da intraprendere. “Noi ci auguriamo fino in fondo che ci siano ancora margini per un confronto sereno e costruttivo – conclude De Belli – certo è che se le risposte non saranno adeguate lotteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione”.