Autunno: anche la mente ritorna al lavoro

Un aiuto naturale per la memoria, l’attenzione, la concentrazione. Alcune piante sostengono le performance intellettive, proteggendo dallo stress specifiche aree del cervello e rivitalizzandone l’attività, permettendo di superare difficoltà e stanchezza.
Bacopa monnieri
Società

Il mondo vegetale offre importanti risorse per contrastare i processi ossidativi responsabili della compromissione di facoltà cognitive inerenti la memoria, l’attenzione, la concentrazione. Tra le più recenti specie evidenziate dalla ricerca scientifica moderna si distinguono alcune piante radicate nel patrimonio culturale delle medicine tradizionali asiatiche ed europee: Goji (Lycium barbarum), Bacopa (Bacopa monnieri) e Melissa (Melissa officinalis). La loro azione antiossidante e specificatamente neuroprotettiva si dimostra utile a sostenere le performance intellettive di giovani e adulti e a contrastare il declino cognitivo e la neurodegenerazione.


Per approfondire:

Con la fine dell’estate si ritorna in riga: riprende il lavoro, ricomincia la scuola e tutti gli impegni quotidiani progressivamente instaurano ritmi di vita spesso troppo incalzanti. Per la nostra mente, sostenere con costante lucidità compiti professionali o di studio, doveri familiari e relazioni sociali è una vera fatica che, amplificandosi, rende quasi fisiologica una diminuzione delle capacità di apprendimento, memoria, concentrazione ed elaborazione. I cali di prestazione che ne derivano costituiscono, in età giovanile o adulta, solo episodi transitori, ma possono affermarsi in modo progressivo e irreversibile col passare degli anni.

I meccanismi che sostengono le facoltà intellettive sono complessi e noti solo in parte, come pure i fattori che possono comprometterne l’efficienza. Attualmente la scienza focalizza l’attenzione su alcuni elementi nodali, in primo luogo lo stress, inteso sia come stato di sovraccarico psicofisico, sia come condizione che comporta danno cellulare ai tessuti nervosi, per la generazione di ossidanti e radicali liberi (stress ossidativo).

Nel contempo la ricerca scientifica, da tempo impegnata nell’identificazione di rimedi in grado di contrastare il declino cognitivo e la neurodegenerazione, trova nel mondo vegetale un orizzonte d’investigazione degno d’interesse: i dati ad oggi raccolti e le conoscenze conseguite sono numerosi e promettenti.

Nel corso degli anni sono state messe in evidenza diverse specie botaniche utili a sostenere le attività cerebrali e favorirne le performance. Le indagini più recenti attingono al patrimonio culturale delle medicine tradizionali asiatiche ed europee, dove si segnalano piante che, a una “rivisitazione” scientifica, si distinguono per l’azione antiossidante e specificatamente neuroprotettiva: emergono in particolare Goji (Lycium barbarum), Bacopa (Bacopa monnieri) e Melissa (Melissa officinalis).

I frutti maturi del Goji, detti “di lunga vita”, trovano impiego nell’antica medicina cinese, coreana e giapponese, per contrastare i danni indotti dall’invecchiamento alle funzioni mentali e visive, ma anche per le compromissioni di reni e fegato. Studi moderni ne sottolineano l’attività antiossidante e quella tutelativa delle cellule nervose nei confronti di sostanze tossiche e processi degenerativi. Dimostrano inoltre che la sua assunzione riduce la sensazione di fatica e induce un’impressione di benessere, migliorando le prestazioni neurologiche e psicologiche.

Proprietà antiossidanti e neuroprotettive caratterizzano anche Bacopa, vantata dalla medicina indiana come rimedio che migliora le facoltà intellettive e la memoria: le sue parti aeree sono tradizionalmente utilizzate nel trattamento dell’ansia, della mancanza di concentrazione e dell’incapacità di elaborazione mentale. La ricerca clinica conferma tali dati e sottolinea come la sua assunzione comporti miglioramenti negli stati ansio-depressivi. In Occidente è considerata un nootropo (= rimedio attivo sulle capacità cognitive), ma anche un adattogeno, cioè indicata a sostenere l’organismo nei confronti dello stress cronico, soprattutto in presenza di implicazioni emotive accompagnate da disturbi di origine psicogena come asma, dispnea, tachicardie, emicranie, ecc.

Nel novero della tradizione europea si distingue Melissa, nota e apprezzata come sedativa, spasmolitica e digestiva, indicata per controllare le sindromi ansiose con insonnia e crampi viscerali. Il ventaglio di queste proprietà è stato ampliato dai risultati di indagini recenti, incentrate sull’attività di alcune sue componenti sul tessuto cerebrale: i rilevanti effetti antiossidanti, antiradicalici e protettivi rendono questa pianta preziosa sia per inibire sostanze che, agendo a livello neuronale, inducono disfunzioni della memoria, sia per contrastare fattori responsabili di favorire la comparsa e l’evoluzione di malattie nervose degenerative (Alzheimer). Ulteriori conferme giungono dalla sperimentazione clinica, che dimostra come Melissa sostenga le funzioni mnemoniche e cognitive, con effetti sedativi e di miglioramento soggettivo dell’umore.

Lina Suglia Erborista, Fitopreparatore, Consulente aziendale

 

Per questo articolo si ringrazia:

la società Fitomedical snc – info@fitomedical.com, www.fitomedical.com

il distributore esclusivo dei prodotti Fitomedical in Valle d’Aosta – Farmacia dott. Nicola, Aosta www.dottornicola.it/

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