La finale regionale delle “Batailles de reines” che si disputerà domenica 24 ottobre nell’arena Croix Noire di Aosta, ha tutti gli ingredienti per essere una giornata indimenticabile, e questo ogni anno, senza errore di sorta: c’è l’aggregazione, migliaia e migliaia di persone (settemila, otto o novemila negli anni migliori) che a differenza della fiera di Sant’Orso se ne stanno sedute quasi tranquille, senza creare ingorghi o problemi di traffico; il tempo è ancora clemente, con quel sole di ottobre che scalda senza bruciare. E poi c’è lo spettacolo in campo, la suspense dei sorteggi, i colpi di scena. Nella stalla si respira l’adrenalina che scorre a fiumi tra gli allevatori. E ancora le reine stesse, che sono un piacere per la vista, tutte così preparate, così orgogliose di difendere il loro titolo guadagnato sui campi durante l’anno.
È per tutte queste cose che la finale regionale attira non solo gli appassionati “soliti”, che seguono le eliminatorie tutto l’anno, a partire dal mese di marzo, ma un numero impressionante di persone, di tutte le età. Le batailles de reines non avranno la fama e la visibilità di un Palio di Siena, ma catturano ugualmente l’attenzione, incuriosiscono. E quando esercitano la “presa giusta” sull’animo dello spettatore è fatta. Affascina il portamento di questi splendidi esemplari, capaci di prove fisiche e tattiche sempre più evolute. La fase di studio e di minaccia, le tecniche di combattimento, la capacità di resistenza sono diverse per ogni mucca che entra in campo; il bello sta nello scoprire tutte queste sfumature e vederle combinate assieme, soprattutto quando ci sono due regine quotate che si incontrano. Lo spettacolo dura circa sette ore, dalle ore 13 del pomeriggio alle 20 di sera; ma non ci si può annoiare. C’è troppo da vedere, perché all’arena della Croix Noire, nella magica domenica di ottobre, c’è l’élite delle reines valdostane.