Bypass attivo, ma i lavori veri iniziano nel 2026: due anni e mezzo per rifare la bretella fra Ivrea e Santhià

Dopo le code dello scorso inverno, per d'Agostino, direttore tecnico dell'Itp, la situazione dovrebbe migliorare con la deviazione provvisoria aperta lo scorso marzo. Intanto, per il risanamento dei viadotti della bretella, tra iter autorizzativo e cantiere, si contano più di due anni e mezzo.
Albiano bretella Santhià
Società

Lo scorso inverno è stato l’incubo dei turisti diretti in Valle d’Aosta. Chilometri di macchine incolonnate per entrare o uscire dalla regione nei fine settimana di punta per via dei restringimenti sulla bretella tra Ivrea e Santhià, limitata ai mezzi pesanti. Al posto della strettoia di new jersey, dallo scorso marzo, c’è un bypass autostradale percorribile anche da tir e autobus che contribuisce a rendere il traffico più scorrevole. Ma, con la stagione dello sci alle porte, il rischio code resta dietro l’angolo. “Siamo ottimisti, la situazione migliorerà di molto – dice Giovanni D’Agostino, direttore tecnico generale dell’Itp, la società concessionaria dell’A5 Torino-Quincinetto, subentrata lo scorso dicembre all’Ativa -. Il bypass funziona bene e contribuisce a rendere il traffico più scorrevole anche se nei fine settimana e nei periodi turistici di punta il rischio che si formino delle code c’è, soprattutto se si decide di passare tutti alla stessa ora”. E certi weekend di agosto ne sono stati la prova ma, come dice il direttore tecnico dell’Itp, nella situazione attuale è difficile trovare altre soluzioni.

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Il nodo della matassa è, infatti, il risanamento dei due viadotti della bretella che vanno adeguati alle attuali normative sui ponti. Per questo, a gennaio 2024, è stato chiuso ai mezzi pesanti e agli autobus.

Il cantiere non è iniziato e i tempi sono ancora lunghi: tra iter autorizzativo e lavori si parla di più di due anni e mezzo. “Entro fine novembre contiamo di inviare il progetto al Ministero della Infrastrutture che lo sottoporrà alla Valutazione d’impatto ambientale – spiega D’Agostino -. In un primo momento sembrava che questo passaggio non fosse necessario trattandosi di un’opera esistente che non comporta modifiche al tracciato, ma il Ministero ha ritenuto di procedere diversamente”.

L’inizio dei lavori è fissato per luglio 2026 e il loro costo è di 45 milioni di euro. Sono previsti la demolizione degli impalcati e il rinforzo delle fondazioni per un totale di 25 mesi di cantiere. Rispetto a una prima ipotesi, che prevedeva di concentrare i lavori prima su una corsia e poi sull’altra, puntando su una riapertura graduale della bretella, D’Agostino chiarisce che, vista la costruzione in somma urgenza del bypass, “i due viadotti verranno realizzati in contemporanea”.

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