Lo scorso inverno è stato l’incubo dei turisti diretti in Valle d’Aosta. Chilometri di macchine incolonnate per entrare o uscire dalla regione nei fine settimana di punta per via dei restringimenti sulla bretella tra Ivrea e Santhià, limitata ai mezzi pesanti. Al posto della strettoia di new jersey, dallo scorso marzo, c’è un bypass autostradale percorribile anche da tir e autobus che contribuisce a rendere il traffico più scorrevole. Ma, con la stagione dello sci alle porte, il rischio code resta dietro l’angolo. “Siamo ottimisti, la situazione migliorerà di molto – dice Giovanni D’Agostino, direttore tecnico generale dell’Itp, la società concessionaria dell’A5 Torino-Quincinetto, subentrata lo scorso dicembre all’Ativa -. Il bypass funziona bene e contribuisce a rendere il traffico più scorrevole anche se nei fine settimana e nei periodi turistici di punta il rischio che si formino delle code c’è, soprattutto se si decide di passare tutti alla stessa ora”. E certi weekend di agosto ne sono stati la prova ma, come dice il direttore tecnico dell’Itp, nella situazione attuale è difficile trovare altre soluzioni.
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Il nodo della matassa è, infatti, il risanamento dei due viadotti della bretella che vanno adeguati alle attuali normative sui ponti. Per questo, a gennaio 2024, è stato chiuso ai mezzi pesanti e agli autobus.
Il cantiere non è iniziato e i tempi sono ancora lunghi: tra iter autorizzativo e lavori si parla di più di due anni e mezzo. “Entro fine novembre contiamo di inviare il progetto al Ministero della Infrastrutture che lo sottoporrà alla Valutazione d’impatto ambientale – spiega D’Agostino -. In un primo momento sembrava che questo passaggio non fosse necessario trattandosi di un’opera esistente che non comporta modifiche al tracciato, ma il Ministero ha ritenuto di procedere diversamente”.
L’inizio dei lavori è fissato per luglio 2026 e il loro costo è di 45 milioni di euro. Sono previsti la demolizione degli impalcati e il rinforzo delle fondazioni per un totale di 25 mesi di cantiere. Rispetto a una prima ipotesi, che prevedeva di concentrare i lavori prima su una corsia e poi sull’altra, puntando su una riapertura graduale della bretella, D’Agostino chiarisce che, vista la costruzione in somma urgenza del bypass, “i due viadotti verranno realizzati in contemporanea”.
