Carcere di Brissogne: nel 2022 diminuiscono i detenuti ma crescono le richieste di supporto

È quanto emerge dal rapporto 2022 dell'Ufficio regionale di difesa civica di Adele Squillaci, illustrato nel corso della conferenza stampa dedicata di oggi, giovedì 4 maggio.
La Difensora civica Adele Squillaci
Società

Nel corso del 2022 i detenuti della casa circondariale di Brissogne sono scesi da 140 a 102 (44 italiani e 58 stranieri) ma questo non ha alleggerito le richieste arrivate all’ufficio regionale di difesa civica, che in soli 12 mesi sono stati ben 122. Perlopiù attinenti al rapporto con il carcere e i suoi occupanti, comprendono 65 episodi con destinataria la prigione, 30 casi di amministrazioni ed enti fuori competenza, 18 casi dell’Azienda Usl, 4 casi della Regione e 3 casi dei Comuni.

L’attività del Garante dei detenuti

“Il carcere è stato aperto nel 1984 e, dopo anni di sola manutenzione ordinaria, nel 2022 sono finalmente stati intrapresi doverosi lavori necessari a risolvere disagi quali l’acqua gialla erogata dai rubinetti e a introdurre un nuovo servizio di video sorveglianza utile in termini di sicurezza – ha spiegato la Difensora civica della Regione, Adele Squillaci -. Quello che manca è come sempre il personale, perché, nonostante sia stato espletato un apposito concorso per educatori, molti non hanno aderito o dopo averlo passato non hanno scelto la Valle d’Aosta come propria sede lavorativa”.

In attesa dell’apertura di una nuova procedura di reclutamento, il carcere di Brissogne conta al momento 120 tra uomini e donne del corpo della polizia penitenziaria oltre che 2 educatori, uno dei quali peraltro prossimo al pensionamento, un cappellano, un assistente sociale, 3 medici e 8 infermieri coadiuvati da un coordinatore infermieristico.

“Dai colloqui con i detenuti è emersa la necessità di ascolto e di una maggiore presenza di psicologi che possano contenere evidenti stati di tristezza, rabbia o preoccupazione continua e comprensibile anche per le situazioni dei famigliari, spesse volte persone anziane o bambini residenti in altre regioni o Stati – ha proseguito Squillaci -. Speriamo di mantenere e rafforzare la collaborazione con la direzione carceraria e la direzione sanitaria per supportare il cambio di rotta che renda l’istituto un luogo sicuro e non isolato attraverso attività già pianificate per il 2023 degli attori del Protocollo d’intesa sottoscritto il 4 maggio 2022”.

Il 2022 della Difesa civica

Nel solo 2022 sono pervenuti agli uffici della Difensora civica della Valle d’Aosta 960 casi, 262 dei quali facenti capo agli enti locali (27%) e 226 dei quali facenti capo all’amministrazione regionale (24%); se le questioni tra privati si sono limitate a 99 (10%) e quelle legate all’Azienda Usl a 49 (5%), tutti gli altri sono ripartiti tra servizi pubblici (84, 9%), Unités des Communes (4, 1%), amministrazioni periferiche dello Stato (108, 11%) e amministrazioni ed enti fuori competenza (128, 13%).

“La descrizione dell’attività annuale dei nostri uffici non può prescindere dai casi presentatici dai cittadini, i quali tuttavia non me esauriscono appieno l’operato o l’adeguatezza – ha spiegato Squillaci -. Il filo conduttore delle nostre quattro attività è l’ascolto dell’utente, del quale a partire dall’8 di febbraio di quest’anno abbiamo accolto le richieste di colloquio”.

Tra i punti maggiormente toccato durante le udienze con il personale degli uffici figura il settore dell’assistenza sociale, che con le sue 191 richieste ha subito un incremento rispetto al 2021 di ben 60 unità: le principali richieste in tal senso hanno riguardato l’emergenza abitativa pubblica, le politiche sociali la previdenza e l’assistenza, la cittadinanza e l’immigrazione.

“Se è vero che a oggi la digitalizzazione è imprescindibile nell’aumentare la competitività del Paese, è vero anche che esiste ancora tutta una fascia della popolazione inabituata o incapace di relazionarsi con le amministrazioni tramite le nuove tecnologie – ha osservato Squillaci -. Dato che non sempre è possibile farsi aiutare da parenti o amici, è bene che gli stessi enti locali si impegnino di più per agevolare queste persone”.

Garante dei minori

Gli episodi riferiti a infanzia e adolescenza per i quali sono stati interpellati gli uffici di Squillaci sono stati nel 2022 123, cui va sommarsi una richiesta collettiva di 43 episodi; questi, per larga parte provenienti da Regione (62) o amministrazioni ed enti fuori competenza (23), si sono riferiti a comparti quali istruzione e formazione professionale (59 casi, 54,6%), ordinamento (33 casi, 30,6%), sanità (7 casi, 6,5%), politiche sociali e accesso ai documenti amministrativi (ambedue 3 casi, 2,8%), organizzazione (2 casi, 1,8%) ed edilizia residenziale pubblica (1 caso, 0,9%).

“Un importante punto fermo della nostra attività di garanzia per l’infanzia e l’adolescenza è stata la formazione di 22 tutori volontari di minori stranieri non accompagnati – ha rammentato Squillaci -. In Valle d’Aosta, sul totale di 18.861 minori residenti, 60 risultano non accompagnati o vittime di condizioni famigliari non adeguate”.

Sul territorio valdostano sorgono attualmente 3 strutture residenziali per minori, la comunità socio-educativa La Maison d’accueil (17 ospiti), la comunità socio-educativa La ruche (17 ospiti) e l’alloggio ad alta autonomia Le petit foyer (13 ospiti). Fondamentale, secondo quanto sottolineato dalla stessa Squillaci, l’attività dei cosiddetti “care leavers, ragazzi cresciuti nelle comunità che hanno trovato e imboccato il proprio percorso di vita e sono oggi parte di un’associazione che porta avanti la stessa attività di cui essi hanno beneficiato un tempo”.

Garante delle persone con disabilità

Squillaci ricopre da soli 4 mesi anche il ruolo di Garante dei diritti delle persone con disabilità, nei l’anno del quale ha trattato 64 casi concernenti perlopiù l’ambito delle politiche sociali (20, 32,8%) ma anche quelli della formazione professionale del personale docente (8 ciascuno, 13,1%) e della sanità (6, 9,8%).

“Reputo fondamentale lo sforzo intrapreso dall’amministrazione regionale nel creare un progetto di autonomia a lungo termine per il disabile in considerazione della precarietà delle vite dei genitori anziani – ha commentato la Difensora civica -. Oltre a pensare alla persona come a un pari degli altri cittadini che si inserisce in un contesto esistenziale normale dove casa e lavoro rappresentano elementi irrinunciabili, va prestata particolare attenzione a coloro che sono affetti da patologie psichiche invalidanti”.

Nel 2022 sono stati assunti tramite collocamento mirato 83 soggetti affetti da disabilità; nelle istituzioni scolastiche pubbliche del territorio risultano al momento 336 docenti di sostegno in servizio, di cui 30 nelle scuole dell’infanzia, 109 nelle scuole primarie, 97 nelle scuole secondarie di primo grado e 100 nelle scuole secondarie di secondo grado.

Il personale

Oltre alle consuete mansioni, il Difensore civico della Regione è dal 2011 Garante dei diritti dei detenuti, dal 2019 Garante per l’infanzia e l’adolescenza e dal 2022 Garante dei diritti delle persone con disabilità: esso diviene dunque un autentico punto di riferimento per tutti quei valdostani in difficoltà che non possano avvalersi delle consulenze di un professionista.

“Attualmente, oltre la sottoscritta, i nostri uffici contano un funzionario e due collaboratori, perterrò abbiamo evidenziato la necessità di ampliare l’organico a disposizione – ha commentato Squillaci -. Questo ci permetterà di incrementare la nostra attività, che, oltre alla garanzia dei diritti, comprende l’istituzione di banche dati, la formazione degli operatori e il mantenimento dei rapporti con enti e strutture per l’abbattimento delle barriere architettoniche”.

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