Casa: nuove sinergie tra Regione ed enti locali per sconfiggere emersa abitativa

Le sinergie messe in campo in questi mesi tra Regione, Comune di Aosta, ARER e Celva stanno contribuendo alla sostanziale sconfitta dell'emergenza abitativa in Valle. Si può riassumere così la conferenza...
Società

Le sinergie messe in campo in questi mesi tra Regione, Comune di Aosta, ARER e Celva stanno contribuendo alla sostanziale sconfitta dell’emergenza abitativa in Valle. Si può riassumere così la conferenza dell’Agenzia Regionale Edilizia Residenziale (ARER) svoltasi questa mattina, in occasione della quale sono stati presentati i nuovi interventi al quartiere Dora e più in generale le politiche che saranno perseguite in Valle d’Aosta. Al mese di marzo 2006 erano 27 i casi di emergenza abitativa in Valle, 17 ad Aosta e 10 fuori del capoluogo. Alcuni di questi casi hanno avuto già risposta.
L’assessore regionale Alberto Cerise, ha evidenziato che l’obiettivo generale “é favorire l’accesso all’abitazione a tutti i valdostani, ma è altrettanto vero – ha sottolineato, che non si può farlo con la sola costruzione di nuove case; è necessario quindi individuare altri strumenti“.
Le risposte che le istituzioni locali stanno cercando di dare al ?problema casa? vanno in diverse direzioni: accanto all’obiettivo di favorire attraverso i mutui prima casa l’accesso alla prima abitazione, per i quali saranno previste procedure meno burocratiche, e ad incentivi per il sostegno all’affitto per le fasce sociali in difficoltà (ad inizio legislatura le domande erano 400, ad oggi siamo passati a 1000)?, la nuova strategia utilizzata è quella dell’analisi attenta e approfondita del bisogno accanto ad un coinvolgimento degli enti locali. A questo proposito Cerise ha annunciato l’imminente costituzione dell’Osservatorio Regionale Abitativo che dovrà essere “il periscopio per tenere sotto controllo tutte le situazioni a rischio“. Cerise ha quindi posto l’accento sul fatto che ogni anno “con i mutui a tasso agevolato circa 300 valdostani possono acquistare la prima casa, mentre con le integrazioni al Fondo nazionale tutti coloro che hanno i requisiti possono ottenere i contributi per il canone di locazione“.
?Le domande – ha spiegato Francesco Caracciolo, presidente dell’ARER – sono spesso legate a fabbisogno economico, dovuto prevalentemente dal canone d’affitto alto. L’emergenza abitativa riguarda in tutta la Valle una ventina di famiglie. L’attenzione oggi è individuare i veri bisogni attraverso un monitoraggio attento degli stessi, per dare risposte adeguate in modo tale da non cadere in situazioni del passato dove, in alcuni casi, alcune persone pur avendo un punteggio alto, non potevano accedere alla casa popolare perché le caratteristiche degli appartamenti non lo permettevano?. Le nuove costruzioni oggi pongono invece maggiore attenzione a questo problema ?Stiamo portando avanti i progetti che riguardano i quartieri Dora e Cogne e stiamo concludendo il problema di Casa Gagliardi che darà alcune risposte soprattutto alla popolazione anziana?.
Il sindaco di Aosta Guido Grimod ed il vicesindaco Marino Guglielminotti Gaiet hanno manifestato la propria soddisfazione per il fatto che “dai progetti si passa ai fatti concreti per dare risposte tangibili alle aspettative dei cittadini in cerca di casa“.
In Valle d’Aosta ci sono 53.000 famiglie di queste 12.300 sono in affitto e il 14% di quest’ ultime dispone di un’abitazione di edilizia residenziale pubblica.

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