“Casa Speranza” in Romania: “una grande sfida”

Oggi Casa Speranza a Campina in Romania accoglie circa 50 bambini dai 2 ai 12 anni. Quattro serate in Valle per conoscere la sua attività e le sue difficoltà, tra storie di vita dolci-amare e testimonianze dirette. Il prossimo incontro il 19 gennaio.
Società

Quando alla fine di un incontro l’emozione prende il posto delle parole è testimonianza della forza e della profondità dei contenuti trasmessi. Con “Casa Speranza” in Romania, protagonista della serata organizzata dal Consiglio Valle martedì 20 dicembre in biblioteca regionale ad Aosta, l’emozione fa binomio ogni volta che le immagini dei bambini e delle attività che vengono portate avanti arrivano all’occhio del pubblico, o ancora quando le storie di vita quotidiana, di abbandono, di povertà e di difficoltà sussurrano all’orecchio che lontano da qui, dalle nostre montagne, c’è un modo davvero difficile con il quale gente di buona volontà si confronta per aiutare gli altri.

“Casa Speranza”, la casa rifugio nata dalla solidarietà di molti e gestita dalle suore di San Giuseppe di Aosta, in Romania, a Campina, una strada a 90 km circa da Bucarest, è la storia di una grande sfida, andata a buon fine, ma che tutti i giorni continua a combattere con le difficoltà di un Paese che vive in emergenza sociale, con il 47% della popolazione in stato di povertà, con pochissimi servizi sociali e risorse insufficienti. La serata ha visto il racconto della storia di Casa Speranza e delle difficoltà quotidiane dei bambini e delle mamme che vi soggiornano direttamente dalle parole di chi con loro vive a stretto contatto: Madre Armanda Yoccoz, Superiora della Congregazione delle Suore di San Giuseppe di Aosta, ha ripercorso la storia della missione, Irina Vaida, assistente sociale della casa di prima accoglienza di Bucarest ha portato la propria intensa e commovente esperienza e suor Nicoletta Danna, instancabile promotrice dell’attività di Casa Speranza, ha fatto da traduttrice a Gabriela Rotariu, ispettrice dei Servizi sociali del Comune di Bucarest.

La casa della missione nel progetto iniziale voleva accogliere bambini da 0 a 3 anni. Le prime suore che nel 1993 iniziarono a lavorare a Campina avevano inizialmente una piccola sede che con il tempo si è rivelata inadeguata. Per questo, grazie alla solidarietà di molti, è stata costruita una nuova sede, molto più grande e accogliente, che è stata inaugurata il 19 marzo 2001.
“L’Associazione ha come primo scopo quello di aiutare le mamme in difficoltà in modo che non siano obbligate ad abbandonare i propri bambini – è stato spiegato durante la serata – oltre a quello di sostenere i bambini che sono abbandonati oppure che hanno delle famiglie che vivono dei momenti di crisi molto particolare. Ad oggi abbiamo 50 bambini di età compresa tra i 2 e i 12 anni”. Quando le suore di San Giuseppe hanno cominciato la loro missione avevano pensato di dedicarsi a bambini piccoli che sarebbero stati poi adottati. Le leggi sono però cambiate, l’adozione internazionale in Romania è ad oggi bloccata e quindi i bambini ospitati sono molto più grandi del previsto ed è necessario mandarli a scuola e ed educarli “ in modo che siano il più possibile simili a tutti gli altri bambini”. Accanto alle storie di abbandono e di difficoltà però ci sono stati piacevoli aneddoti che trasformano la speranza in realtà: è stato così per quelle mamme che sono tornate dopo tanto tempo a Casa Speranza per salutare, portare vestiti per i bambini e le mamme, oppure anche solo per dire quello che non avevano mai detto tanto tempo prima… Alcune mamme sono diventate pediatre e accolgono oggi le nuove mamme che arrivano in ospedale, e tante altre mamme hanno altri figli e diventano belle famiglie. Per sentire queste e altre storie i prossimi incontri su “Casa Speranza” si terranno il 19 gennaio 2012 a Saint-Vincent, il 10 febbraio a Donnas e il 14 marzo a Coumayeur.

 

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