Case vacanza, su HomeAway la Valle d’Aosta è “la località di montagna più richiesta”

Il dato emerge da HomeAway, che nei giorni scorsi al Forte di Bard, ha presentato una fotografia del settore extra alberghiero, nella quale la Valle d’Aosta spicca come la località di montagna più richiesta dai turisti italiani che utilizzano la piattaforma per ricercare una casa vacanze.
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Nel 2018 il turismo italiano legato alle case vacanze ha generato un fatturato intorno ai 2,9 miliardi di euro, di cui 1 miliardo è legato alle spese di affitto e il restante riguarda le spese extra, dalla ristorazione, alle visite turistiche.
Il dato emerge da HomeAway, che nei giorni scorsi al Forte di Bard, ha presentato una fotografia del settore extra alberghiero, nella quale la Valle d’Aosta spicca come la località di montagna più richiesta dai turisti italiani che utilizzano la piattaforma per ricercare una casa vacanze.

Nel 2018, tra i viaggiatori della piattaforma, la domanda dei turisti italiani per la regione è cresciuta del 25%, mentre dei turisti stranieri è cresciuta più del 50%.
A scegliere la nostra regione sulla piattaforma sono soprattutto italiani (38%), seguiti da inglesi (12%), francesi (8%) e tedeschi (7%).

“L’Italia arriva un po’ in ritardo in questo settore” racconta Gualberto Scaletta, Country Manager Italy Vrbo “L’evoluzione è però esponenziale. Cresce come offerta turistica e rosicchia del mercato agli alberghi, anche se l’aspettativa di viaggio è diversa.”.

Le case vacanze sono la soluzione a cui guardano le famiglie, specie se numerose, ma anche i gruppi di amici. “Dietro c’’è un’aspettativa diversa, si vuole godere del tempo a disposizione con le persone con cui si è scelto di viaggiare”

Non è quindi il costo a guidare la scelta. “E’ un po’ un pregiudizio, pensare che il viaggiatore che sceglie la casa vacanza è un tirchietto. Il budget non è necessariamente diverso, è diversa la ripartizione. Chi guarda all’appartamento investe un terzo nell’accoglienza, mentre il restante lo lascia sul territorio, per pagare pranzi e cene nei ristoranti, consigliati spesso dai proprietari delle stesse case, o per fare la spesa nei supermercati o ancora per visite culturali”.

Un modo diverso di viaggiare, che rischia però di cambiare anche la vita dei paesi e delle città. Nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore pubblicava una ricerca Infodata che fotografava bene il fenomeno delle seconde case vacanza, con il caso più eclatante di Vernazza nelle Cinque terre, dove l’incidenza è di 696 appartamenti affittabili ogni mille case abitate.
“Il fenomeno dello spopolamento dei borghi non è recente” evidenza Gualberto Scaletta “Bisogna leggere la realtà, anche da un angolo diverso. L’Italia ha il maggior numero di siti Patrimonio dell’Unesco, molti di questi sono in aree rurali. Si tratta di cercare di capire come sviluppare queste potenzialità”.

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