Il consigliere comunale di Aosta Antonio Crea ed il segretario dello Sdi, Giancarlo Tommaselli, “sono fuori dalla Fédération Autonomiste e si assumano quindi le loro responsabilità nei confronti dell’elettorato socialista e della Fédération“. Questa la risposta della Vasini allo SDI i cui esponenti politici sabato scorso hanno dichiarato la loro adesione alla Rosa nel Pugno.
Per Maria Cristina Vasini, coordinatrice della Fédération autonomiste si è fatta chiarezza su posizioni politiche che stavano creando imbarazzo al movimento. La Vasini in una nota esterna queste riflessioni e aggiunge senza mezzi termini che ?Si è trattato di un chiarimento politico che ha posto fine ad una ipocrita appartenenza alla Fédération Autonomiste più utile a realizzare obiettivi personali che alla costruzione di proposte politiche per lo sviluppo socio-economico della Valle d’Aosta“. L’Ufficio politico della Fédération evidenzia, ancora, che “con l’Assemblea sono usciti dall’ambiguità quei socialisti che fanno dell’occupazione dei posti di ‘controllo democratico’ una ragione di vita politica“.
I vertici del movimento evidenziano “con soddisfazione” che “nella Fédération continuano a militare quelle forze sane del socialismo italiano e valdostano di estrazione riformista e progressista moderata che vedono nell’alleanza delle forze autonomiste, regionaliste con quelle dell’area di sinistra moderata un punto di forza per la crescita della comunità valdostana tutta“.
Lo SDI da parte sua invita ad adottare toni più calmi alla Fédération.
Ed escono allo scoperto anche i Popolari Valdostani che non hanno aderito alla Margherita – pur rimanendo nel centro sinistra – perché – si legge in una nota a firma del segretario Valerio Beneforti – ritengono che lo scioglimento del Ppi nazionale abbia arrecato un grave danno alla vita democratica italiana e valdostana.
La direzione regionale dei Popolari Valdostani parla, in previsione delle elezioni politiche di ?una strategia politica nuova“. Beneforti evidenzia ?l’idea di uno stato laico, così come è oggi, ma è contrario a quanti rivendicano i Pacs e le pillole abortive, la liberalizzazione delle droghe, la revisione del concordato fra Stato-Chiesa, in modo da mettere il bavaglio al clero cattolico e ad ogni altra religione“. I Popolari valdostani così come alle elezioni comunali danno fiducia al movimento Valle d’Aoste Vive.