Collegamento Cervinia-Monterosa, il Comitato “Ripartire dalle Cime Bianche” all’attacco della Cervino Spa

Il comitato Ripartire dalle Cime Bianche diffida formalmente la società Cervino, e i Consorzi turistici finanziati dalla Pubblica Amministrazione, "dal continuare a intervenire in modo scorretto e improprio nella campagna elettorale".
Immagine di archivio
Società

Torna ad accendersi il dibattito sul collegamento tra il “Colle delle Cime Bianche” (Cervinia) e “Frachey”(Val d’Ayas). Prima la nascita del Comitato Cervino Monterosa Paradise, su iniziativa del commercialista di Saint-Vincent Gianni Odisio, poi una newsletter inviata nei giorni scorsi dalla Cervino Spa agli operatori turistici, per presentare e promuovere il progetto.

Operazioni che hanno messo in allerta il Comitato Ripartire dalle Cime Bianche che punta in particolare il dito contro la società di impianti di risalita, accusata di “promuovere in piena campagna elettorale la discutibile campagna a favore del Collegamento funiviario Ayas/Cervinia, sulla base delle note e fumose argomentazioni propagandistiche”. Secondo il Comitato la discesa in campo della Cervino Spa “è particolarmente grave perché si tratta di una società pubblica (partecipata Finaosta all’86,33%) che dovrebbe attenersi alla buona gestione societaria, a realizzare gli interventi concordati con la proprietà pubblica e non a promuovere gli interessi di un Comitato privato”.

Il comitato Ripartire dalle Cime Bianche diffida, quindi, formalmente la società Cervino, e i Consorzi turistici finanziati dalla Pubblica Amministrazione, “dal continuare a intervenire in modo scorretto e improprio nella campagna elettorale”.

Entrando nel merito della newsletter il Comitato sottolinea come “L’idea del grande comprensorio è unicamente un’operazione d’immagine, in realtà sarebbe unicamente un carosello d’impianti perché nel Vallone delle Cime Bianche non sono possibili piste da sci”. L’altra “bugia” secondo il Comitato Ripartire dalle Cime Bianche riguarda “l’attenzione all’ambiente da parte dei promotori e della stessa società Cervino”. Al contrario la “sequenza di 4 cabinovie, di cui 3 nel cuore del Vallone delle Cime Bianche con la posa di piloni ogni 150 metri, cioè 55/60 piloni da Frachey al Colle superiore delle Bianche, senza contare le stazioni intermedie” sarebbe “una devastazione”.

Altre contestazioni riguardano l’affermazione secondo cui il collegamento garantirebbe di allungare la stagione. “Da anni, la stagione sciistica inizia non appena possono entrare in funzione gli impianti che producono la neve artificiale.   – ricorda il Comitato Ripartire dalle Cime Bianche – Qualora non si potesse più sciare fra Ayas, Gressoney e Alagna, manderemmo tutti al Plateau Rosa e fino a quando? Se lo sci estivo è così attraente perché in estate la metà degli Hotel di Cervinia, a partire da quelli lussuosi, è chiusa?”

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