Il bilancio di previsione pluriennale 2006-2009 del Comune di Aosta, con 77 milioni di euro di cui oltre 52 milioni assorbiti dalla spesa corrente e 18 milioni destinati agli investimenti, è passato, dopo un intenso pomeriggio di discussione, con i venti voti al completo della maggioranza. Hanno fatto muro, invece, i dieci consiglieri della minoranza che hanno votato contro. Se per il sindaco Guido Grimod il Bilancio ?è frutto di scelte responsabili e consapevoli condivise dalla maggioranza che mirano alla crescita della città, alla qualità dei servizi erogati, al cambiamento delle abitudini dei cittadini, cercando di razionalizzare, per quanto possibile, le spese?, per la minoranza si tratta di un documento il cui vi è ?l’assenza di un pensiero forte e strategico”, come commentato da Roberto Louvin di Aosta Viva.
Enrico Bich di Alé Vallée evidenzia la mancanza di progettualità, mancano invece scelte strategiche secondo Ettore Viérin di Forza Italia per il quale la Giunta ha licenziato un atto che “si limita all’amministrazione del quotidiano.
A difendere l’operato della Giunta ci pensano Alder Tonino, capogruppo Ds, che ha evidenziato come il documento risponda alle esigenze di cercare di capire come migliorare la qualità del territorio e ottenere risorse per lo sviluppo facendo i conti con la disponibilità attuale. Per Antonio Crea del Gruppo misto di maggioranza ?permette di intravedere un nuovo percorso da condividere tra tutti gli alleati”.
Pur avendo dato voto favorevole qualche malumore tra i consiglieri di maggioranza è emerso. Giorgio Giovinazzo di Fédération autonomiste ha lamentato “l’assenza di contenuti politici e la prevalenza di aspetti puramente contabili” mentre Giovanni Girardini dell’ Union Valdotaine, pur dando voto favorevole, ha evidenziato che la sua uscita dalla maggioranza non è ancora scongiurata, ma se tra sei mesi non ci sarà una ?sterzata? tale scelta estrema si concretizzerà.
Rispetto alla cifre, che farebbero ben sperare per il rispetto del Patto di Stabilità, secondo l’assessore comunale ai Servizi finanziari Mauro Baccega, sono state compresse tutte le spese che potevano essere ridotte ?non sono state introdotte tasse di scopo, non sono state aumentate né la Tarsu né la spesa per l’acquedotto né i servizi alla persona né l’imposta di pubblicità?, mentre la scelta di applicare l’addizionale irpef dello 0,3%, ?seppure impopolare é stata adottata con grande senso di responsabilità per rispettare l’impegno preso con i cittadini sul programma di governo?.