Il SAVT si riunisce a Châtillon, nel Salone della Biblioteca Comunale, per i lavori del suo sedicesimo congresso Confederale. Un congresso il cui scopo è chiaro già dal titolo che è stato scelto: “Pour l’emploi, la solidarité et notre autonomie”, ovvero fare un punto sulla situazione attuale, economico-sociale, occupazionale e politica della Valle d’Aosta e cercare di concertare delle possibili soluzioni a questa crisi che sembra non avere fine e che ha ormai cominciato a corrodere con decisione anche il sistema valdostano.
Non fa sconti nel suo rapporto il Segretario Generale Guido Corniolo che usa anche termini crudi per delineare il periodo che la Valle sta vivendo: “La crisi strutturale che ci colpisce da cinque anni e che condiziona pesantemente la nostra quotidianità non è ancora finita e la nostra regione, oggi, è più esposta alle influenze negative e recessive rispetto al nostro ultimo Congresso, quattro anni fa”.
Poi l’affondo, perché secondo Corniolo la crisi ha aperto una falla, ma è stato il sistema valdostano ad essere fondamentalmente impreparato all’impatto: “Non siamo stati capaci di costruire un modello di sviluppo sociale, culturale ed economico che non fosse la brutta copia del modello italiano ed europeo. Realizzare un federalismo integrale significa non riconoscersi nello Stato italiano centralista, né nelle attuali strutture geopolitiche europee nelle quali non siamo nemmeno rappresentati malgrado le nostre reiterate richieste. Se pensiamo di avere il diritto ad esercitare la nostra autodeterminazione, l’autonomia di oggi rappresenta solo un compromesso provvisorio con il potere nazionale e la nostra storia”.
Immancabile poi una riflessione sul bilancio regionale con cui la Valle si è trovata a fare i conti: “La Valle d’Aosta – spiega Corniolo – deve essere pronta a affrontare le sfide del XXI secolo, e questo implica anzitutto la trasparenza della nostra azione politico-sindacale. Il modello socioeconomico adottato finora, il cui motore principale sono le risorse di bilancio regionale che hanno valso alla Valle la definizione di regione ‘a socialismo reale’ non è più praticabile”.
Una Valle quindi che deve cercare di reinventarsi che parte da qualche dato positivo: “La Valle d’Aosta dispone ancora – prosegue il Segretario Generale – delle risorse necessarie per uscire dalla crisi: capitale umano, conoscenze, forza d’innovazione, fondi, infrastrutture, istituzioni pubbliche e private performanti, poli industriali e servizi di alto livello, e un sistema di sicurezza sociale e di assistenza tra i migliori in Italia”.
Cosa ci manca, quindi? Secondo Corniolo: “La capacità di non vivere semplicemente il quotidiano, la voglia di sognare una comunità solida, capace di autogovernarsi senza paura di fare scelte difficili, a volte impopolari, ma che puntano alla creazione di una società più giusta e solidale”.
Infine, il Segretario fornisce anche una proposta, una ‘ricetta’ per risollevare le sorti della Valle basata su alcuni punti cardine: “Dobbiamo garantire benessere e posti di lavoro dignitosi e adeguati alle esigenze future combattendo il precariato e il lavoro interinale; essere sostenibili e preservare l’identità valdostana adattandoci alle sfide politiche, ecologiche, sociali e demografiche; attuare immediatamente gli interventi necessari per il nostro rilancio economico; fissare regole per il mercato bancario regionale; prevedere il blocco dei contributi a fondo perso regionali e sviluppare i fondi di rotazione; attuare politiche per la formazione continua dei lavoratori; confrontarsi con tutta la comunità valdostana su temi come il polo universitario, il nuovo ospedale e la politica generale legata alle grandi opere”.
Prima del rapporto del Segretario Corniolo l’assemblea dei delegati ha approvato anche il nuovo regolamento del SAVT che porta con sé qualche novità rispetto al passato: il Congresso sarà d’ora in avanti convocato ogni cinque anni e non più ogni quattro e il Segretario Generale non potrà essere eletto per più di due mandati consecutivi. Proposta accolta dai delegati e motivato così: “In questo momento più che mai – spiega Corniolo – è importante rinnovare le nostre strutture di segreteria e il ruolo del Segretario Generale”.