Coronavirus, Fondazione Gimbe: in Valle d’Aosta lieve incremento percentuale dei casi

Migliora ancora il dato sui casi attualmente positivi per 100mila abitanti, nella precedente rilevazione erano 160 mentre in questa, relativa alla settimana dal 3 al 9 febbraio sono 124. Diminuisce il dato sulle persone testate, che passa da 447 agli attuali 417 ogni 100mila abitanti. Migliora ancora il dato sui posti letto occupati in area medica: dall'11 all'8% attuale, mentre resta stabile quello delle terapie intensive (15%). 
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Pur con un lieve incremento percentuale dei casi (dallo 0,7 allo 0,8%), la Valle d’Aosta mostra anche questa settimana, nel report della Fondazione Gimbe, un andamento positivo della Pandemia.

Migliora ancora il dato sui casi attualmente positivi per 100mila abitanti, nella precedente rilevazione erano 160 mentre in questa, relativa alla settimana dal 3 al 9 febbraio sono 124. Diminuisce il dato sulle persone testate, che passa da 447 agli attuali 417 ogni 100mila abitanti. Migliora ancora il dato sui posti letto occupati in area medica: dall’11 all’8% attuale, mentre resta stabile quello delle terapie intensive (15%).

Fondazione Gimbe dati 3 al 9 febbraio
Fondazione Gimbe dati 3 al 9 febbraio

“Anche questa settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione Gimbe – a livello nazionale i nuovi casi sono stabili rispetto alla precedente, una calma piatta purtroppo solo apparente. Infatti, spacchettando il dato nazionale, in 10 Regioni si rileva un incremento percentuale dei nuovi casi e in 9 Regioni aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti, ma i numeri per ora non impattano sulle curve nazionali perché si tratta principalmente di Regioni di piccole dimensioni.”

Il Presidente della Fondazione Gimbe mette quindi in guardia sui rischi della riapertura dei confini regionali prevista per il prossimo 15 febbraio e un’Italia quasi tutta gialla. “Rischiamo un’impennata dei contagi con conseguente saturazione degli ospedali, nonostante il potenziamento del sequenziamento virale e i lockdown mirati. Servono decisioni tempestive perché la corsa del virus e delle sue varianti non rallenta certo per una crisi di Governo”.

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