Dopo mesi di trattative, la Regione l’ha spuntata. L’Isav si appresta a diventare un ospedale Covid. Non proprio quello che nei mesi scorsi qualcuno aveva ipotizzato, anche perché alcuni servizi importanti, vedi il Pronto soccorso, mancano. La notizia è comunque che tutti e 70 i posti letto verranno dedicati ad ospitare pazienti, “stabilizzati”, positivi al virus.
Una boccata d’ossigeno per l’Ospedale Parini, dove oggi è stato aperto il reparto Covid 6, con 18 posti letto, negli spazi di Chirurgia vascolare.
“L’Ospedale è saturo” sottolinea l’Assessore regionale alla Sanità, Roberto Barmasse “Questi ulteriori 35 posti letto ci danno un po’ di respiro”.
A fine settembre era stato raggiunto un primo accordo fra Isav e Regione, che di fatto andava a ricalcare quello stipulato durante la prima ondata della Pandemia. L’Isav metteva a disposizione il primo piano della struttura, 35 posti letto, ad una tariffa giornaliera di 225 euro, più una maggiorazione del 15%.
I primi trasferimenti da Aosta a Saint-Pierre erano iniziati a fine ottobre, al raggiungimento dei primi 20 ricoveri nel nosocomio regionale. Pochi giorni dopo erano però emersi sette casi di positività al virus fra i degenti del secondo piano della Clinica. L’Isav aveva, quindi, deciso di sospendere gli interventi.
I 35 nuovi posti letto dell’Isav saranno disponibili dal 14 di novembre. L’Usl si è impegnata a mettere a disposizione del personale sanitario di rinforzo, Oss e infermieri.
Oltre alla Clinica di Saint-Pierre, nel weekend potrebbe arrivare anche la disponibilità di posti letto nella microcomunità di Variney, mentre da domani un reparto covid per 12 anziani a bassa intensità di cure, aprirà nella casa di riposo J.B. Festaz di Aosta.
“L’emergenza Covid non finirà presto – prosegue l’Assessore – bisogna individuare dei polmoni più ampi per non trovarci nella stessa situazione di adesso”.