Coronavirus, la Valle d’Aosta torna in “zona rossa” ma restano aperti i negozi

Il ministro della Salute Roberto Speranza, basandosi sulle indicazioni fornite dalla Cabina di regia nazionale, firmerà oggi le nuove ordinanze. Nel frattempo, il Presidente Erik Lavevaz ha firmato un’ordinanza che contestualizza la “zona rossa” nella specificità del territorio valdostano e della situazione epidemica.
Via De Tillier, Aosta
Società

I dati, già ieri, sembravano non lasciare scampo. La Valle d’Aosta, infatti, tornerà – dopo solo una settimana in fascia arancione –, in “zona rossa” a partire da lunedì 3 maggio.

Il ministro della Salute Roberto Speranza, infatti, basandosi sulle indicazioni fornite dalla Cabina di regia nazionale, firmerà oggi le nuove ordinanze.

Unica in Italia, la Valle – con 265 casi ogni 100mila abitanti nei sette giorni – torna in area rossa. In “arancione” passeranno invece Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna. Tutte le altre Regioni, comprese le Province autonome, sono invece in area gialla.

Arriva l’ordinanza regionale e i negozi restano aperti

La Regione ha avviato nella giornata di ieri un confronto con il Ministero, sottolineando come l’alto dato sull’incidenza sia da contestualizzare in un quadro di generale miglioramento di tutti gli altri indicatori di monitoraggio, a partire dalla pressione sul sistema sanitario. Dal confronto è emerso anche come, in queste condizioni, la riduzione dell’incidenza sotto la soglia di 250 su 100.000 permetterebbe alla Valle d’Aosta di tornare in zona arancione già a partire da lunedì 10 maggio.

“Solo un impegno collettivo – dichiara il Presidente Erik Lavevaz – può permettere la riduzione del numero di casi. L’attenzione di tutti è indispensabile per far diminuire le occasioni di contagio: occorre rispettare le regole per permettere ad ognuno di tornare a lavorare e a vivere. Pensare che tutto sia finito può avere come effetto unicamente il prolungamento dell’emergenza: invece dobbiamo sforzarci tutti per permettere all’economia di ripartire, con tempi che sono dettati dall’emergenza sanitaria. I dati migliorano e la campagna vaccinale sta ottenendo i primi risultati, ma la strada verso la normalità è ancora lunga: solo insieme possiamo affrontarla, facendoci carico anche di tutti coloro che stanno pagando il prezzo più caro dal punto di vista economico e sociale”.

Dopo il confronto con l’Unità di supporto, il Presidente Erik Lavevaz ha quindi firmato un’ordinanza (pubblicata sul sito della Regione) che contestualizza la “zona rossa” nella specificità del territorio valdostano e della situazione epidemica.

L’uscita dal territorio del proprio Comune è consentita unicamente per ragioni di salute, lavoro, necessità e per fruire di servizi attività non sospesi che non sono presenti nel proprio Comune di residenza o domicilio. In considerazione della specificità della situazione, l’ordinanza consente l’apertura delle attività commerciali di dettaglio e dei servizi alla persona, nello stretto rispetto delle regole di distanziamento e di divieto di ogni forma di assembramento.

Invariata la frequenza nelle scuole

La frequenza delle classi in presenza rimane al 70%, così come previsto dal DL 52 del 22 aprile 2021 e come concordato da tutte le scuole della Valle d’Aosta“. La comunicazione è già arrivata sul registro elettronico di molte istituzione scolastiche. L’ordinanza regionale, d’altronde prevede che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, secondo le disposizioni impartite dalla Sovraintendenza agli Studi, in modo che almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca delle predette istituzioni sia garantita l’attività didattica in presenza. La restante parte dell’attività didattica è svolta tramite il ricorso alla didattica a distanza”.

 

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