Sono soddisfatte le Organizzazioni sindacali del Comparto Sanità – le Funzioni Pubbliche Cgil, Cisl e Uil – nel comunicare la sottoscrizione dell’accordo integrativo per la ripartizione delle somme assegnate dai fondi contrattuali del DL 34/2020, destinate prioritariamente alla remunerazione delle prestazioni del personale dipendente direttamente impiegato nella attività di contrasto all’emergenza epidemiologica.
Le somme disponibili – pari a 458mila 884,17 euro – per il pagamento delle indennità contrattuali saranno attribuite a tutti coloro che nel periodo di marzo, aprile e maggio 2020 sono stati maggiormente esposti a disagio e a rischio diretto.
L’attribuzione di 22 euro, lordo busta – scrivono le parti sociali – invece dei 20 euro dall’Azienda verrà corrisposta per ogni turno effettivamente reso a tutto il personale dipendente rientrante nelle strutture esposte a elevato rischio infettivologico, correlato al virus e individuate in concertazione con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta.
Gli eventuali residui, invece, verranno ripartiti equamente tra il personale già individuato.
Gli ulteriori importi riconosciuti dall’Amministrazione regionale pari a 1 milione 800 mila euro, che interesseranno tutto il personale – scrivono i sindacati –, suddiviso in fasce di rischio, saranno oggetto di un successivo accordo integrativo aziendale.
Della questione aveva fatto cenno, in mattinata, anche il Commissario dell’Usl Angelo Pescarmona: “Tengo a evidenziare un dato importante, dal momento che abbiamo trovato l’accordo con sindacati della dirigenza sanitaria e di comparto per riuscire finalmente a riconoscere l’erogazione delle risorse stanziate a livello nazionale per chi ha lavorato in questo periodo difficile, ma anche per andare a definire per l’anno nuovo una revisione della parte incentivante della retribuzione per riconoscere l’attività svolta dagli operatori e gettare le basi per una attrattività nei confronti della Valle per i professionisti della sanità”.
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Invece di essere contenti per questi successi che farebbero ridere i polli, cercate di calcolare quanto sta guadagnando, grazie al covid, il dirigente medico che è stato assunto dopo il pensionamento. Queste sono le vere battaglie sindacali, che dovrebbe intraprendere un sindacalista serio. Con il guadagno vergognoso di un dirigente del genere, si pagherebbero decentemente 50 infermieri. Continuate ad essere patetici e servi di una classe politica che sta uccidendo la regione.
22 euro lordi a turno? Se non ci fosse un errore, dovreste vergognarvi come sindacati per vantarvi di un successo del genere e dovrebbero vergognarsi i sanitari che vi danno ancora fiducia. Siete patetici, così come lo è il rappresentante che avete mandato a fare l’assessore.