Le cifre parlano da sole. E mettono paura. 18 milioni di metri cubi di montagna rischiano di staccarsi dal Mont de La Saxe, cancellando così, in un colpo solo Entrèves e La Palud, due delle frazioni più belle di Courmayeur. Allo stesso tempo verrebbero bloccate le vie d’accesso al Tunnel del Monte Bianco, e quindi lo sbocco all’Europa della Valle d’Aosta. Lo scenario appena tracciato è il peggiore possibile. E’ dal 2000 che si studia la zona. Un primo studio è terminato nel 2006. Nel 2006 si è notatoa un’impennata nel movimento del corpo franoso. Sono ripartiti gli studi e i monitoraggi sulla montagna così da tenere sempre sotto controllo la situazione. L’ingegner Massimo Broccolato, caposervizio del Servizio geologico del Dipartimento difesa del suolo e risorse idriche dell’assessorato Opere pubbliche, sta seguendo passo passo l’evolversi della situazione “Probabilmente i milioni di metri cubi saranno meno di 18, ma ora non siamo ancora in grado di dire quanti".
Il monitoraggio ha portato alla luce dati quantomeno inquietanti: dal 24 ottobre del 2008 al 6 maggio del 2009 siè avuto uno spostamento di 72 centimetri, mentre dal 6 maggio fino al 10 giugno la frana si è spostata di ulteriori 31 centimetri. La Regione in questo caso non ha badato a spese, ingaggiando analisi geologiche e geofisiche, eseguendo sondaggi geognostici (attraverso buchi di oltre 100 metri con appositi sensori e attrezzature), installando quattro stazioni Gps e uno chalet (nella versante di fronte alla frana) vicino alla sede di Montagna sicura, dotato di stazione Gps di base, di una stazione topografica e di un radar interferometrico. In tutto sono stati investiti 2 milioni 976 mila euro.
Lo stato dell’arte è stato illustrato ieri, martedì 17, prima in una conferenza stampa e in un secondo momento in un incontro pubblico rivolto alla popolazione. In molti hanno partecipato. L’ingegner Roberto Fosson (della società Em solutions, consulente del comune di Courmayeur per la redazione del piano stralcio di Protezione Civile) ha illustrato il piano di Protezione Civile organizzato dal comune. “Per l’evacuazione completa saranno necessarie circa 6 ore”, ma la popolazione sarà allertata con giorni di anticipo. Quello di ieri è stato solo il primo incontro, ne seguiranno altri, perché l’informazione è la migliore prevenzione. I prossimi appuntamenti sono fissati per il 20 novembre nel salone parrocchiale di Entrèves (alle 15 incontro con gli albergatori, i commercianti e i ristoratori; alle 17 con le forze dell’ordine e le associazioni del volontariato) e il 30 novembre alle 20.30 un ulteriore incontro con la popolazione.