Al quesito se, a oggi, sia meglio comprare o affittare casa, i valdostani paiono maggiormente propensi a rispondere con la prima opzione. Molti di essi, difatti, preferiscono pagare regolarmente le rate del proprio mutuo piuttosto che versare un canone di affitto, così da investire in un immobile di proprietà per il futuro proprio e della propria famiglia.
“A mio avviso il valdostano, anche grazie alle agevolazioni per l’accesso al credito mutuo regionale Finaosta per la prima casa, continua a preferire l’acquisto di un immobile – constata Angelo Aresu dell’Agenzia Immobiliare Sant’Orso di Aosta -. Il segmento della seconda casa, che vede protagonisti sul nostro territorio clienti provenienti dalle regioni limitrofe, non ha subito una flessione poiché considerato bene di secondaria importanza con la prerogativa di mettere al sicuro i propri risparmi”.
Anche secondo Flavio Ferrara dell’Agenzia Solo Affitti Aosta tanto i valdostani quanti gli italiani risultano maggiormente orientati ad affittare un appartamento soltanto durante i primi anni di studio o stabilizzazione professionale.
“Una volta superata la precarietà lavorativa e trovato un contratto a tempo indeterminato, molti si avventurano nel comperare casa invogliati dai mutui agevolati – nota l’imprenditore -. Forse con i tassi alle stelle questa disposizione è lievemente diminuita, ma resta legata inevitabilmente all’andamento delle dinamiche bancarie europee e alle conseguenti ripercussioni sul risparmiatore”.
I mutui agevolati Finaosta
Nell’anno corrente sono arrivate a Finaosta 315 domande di finanziamento per la Legge regionale 3/2013 sui sui mutui e sono state erogate 297 pratiche per un totale di 37.836.523,59 euro. Tra queste 182 sono per l’acquisto della prima casa (circa 25 mila euro), 51 al recupero e all’ampliamento di immobili già esistenti (circa 6 mila euro), 45 alla ristrutturazione (circa 5 mila euro), 15 alla nuova costruzione (circa 1,5 milioni di euro) e 4 a lavori in centro storico (circa 250 mila euro).
“Quest’anno la richiesta è stata davvero elevata, complici anche i nostri tassi più vantaggiosi rispetto al sistema bancario attuale che spingono molti utenti a riferirsi a noi per i propri mutui – spiegano il dirigente Mattia Sisto e l’istruttrice Sara Personnettaz -. Non è raro durante le istruttorie notare che le rate ipotizzate per il finanziamento siano pari o addirittura inferiori all’affitto mensile versato dal richiedente, cosa che fa propendere il per un investimento nell’acquisto piuttosto che nella locazione”.
L’alto numero di richieste ha costretto il Governo a prevedere nel prossimo bilancio regionale uno stanziamento di 1,3 milioni di euro per aumentare le disponibilità del fondo di rotazione di Finaosta.
Il mercato immobiliare
Attualmente anche in Valle d’Aosta la domanda di immobili supera di gran lunga l’offerta di unità disponibili, ciò che finisce con il generare un’inevitabile carenza di appartamenti destinati ai residenti e un conseguente aumento dei prezzi delle locazioni destinate al canone libero.
“Tale situazione non può essere del tutto imputabile alla tendenza di molti affittuari a convertire la propria casa da affitto residenziale ad affitto turistico, che comunque rappresenta un buon volano economico su tutto il territorio – commenta Roberto Nale dell’Agenzia La Tour di Aosta -. Mancano però condizioni corrette e stabili che spingano i proprietari a costruire nuove abitazioni o a ristrutturare quelle già esistenti invertendo la tendenza all’erosione di un patrimonio immobiliare già di per sé debole”.
Alla serie di concause collaterali che concorre alla contrazione del numero di dimore accessibili e acquistabili nella regione contribuisce, secondo l’imprenditore, il ruolo delle istituzioni a sostegno del settore.
“Non dobbiamo dimenticare che il mercato immobiliare non è avulso dal resto dell’economia nazionale, anche se in un certo senso esso arriva in ritardo rispetto ad altre realtà – prosegue Nale -. Al momento però non stiamo notando un grande aiuto da parte della politica con iniziative utili come è stato inizialmente il Superbonus, ora però in fase di smantellamento”.
Gli affitti brevi
“Anni fa il fenomeno degli affitti turistici non esisteva nelle zone interesidenziali come la bassa Valle o il lungo Dora, ma negli anni qualche centinaio di abitazione è stato dirottato su tale tipologia di locazione erodendo di fatto la disponibilità a finalità residenziale – rammenta ancora Nale -. I proprietari di case si trovano spesse volte in una posizione poco rassicurante rispetto ai propri inquilini e non sempre riescono a far valere le proprie ragioni come in altri Paesi europei, ciò che li spinge a propendere per modalità di locazioni brevi più snelle da gestire”.
La carenza di immobili sul mercato valdostano pare penalizzare in modo particolare le fasce più giovani o di più basso reddito nella ricerca di un’abitazione fissa o provvisoria.
“La situazione economico-sociale che stiamo affrontando, motivata dai fattori esterni tra cui guerre e relativi aumenti del costo dei fabbisogni primari e dell’inflazione, sta mettendo a dura prova famiglie che non sono riuscite ad adempiere ai pagamenti dei loro affitti – osserva Aresu -. I proprietari hanno dunque preferito, seppur con maggior impegno nella gestione, immettere i loro appartamenti sul mercato della locazione turistica al fine di poter trarre un maggior profitto, di ridurre il rischio di mancata locazione e di rientrare in possesso dei loro immobili in tempi brevissimi”.