Da Aosta a Barcellona in bici: “Non un’impresa ma un viaggio dal sapore di libertà”

Mathieu Courthoud e Yanick Zublena hanno percorso 1200 km in sei giorni alla scoperta di paesaggi e zone impareggiabili al di fuori delle rotte più battute.
Mathieu Courthoud e Yanick Zublena copia
Società

Camarades et amitié” sono le parole con cui si chiude la canzone Tour de France dei Kraftwerk. E il “Tour” che Mathieu Courthoud e Yanick Zublena hanno fatto ad inizio settembre è stata una pedalata in amicizia, alla scoperta di paesaggi e zone impareggiabili al di fuori delle rotte più battute. Partiti domenica 5 settembre dall’Arco d’Augusto, i due giovani valdostani sono arrivati davanti alla Sagrada Família di Barcellona venerdì 10: 1200 chilometri, divisi in sei tappe da circa 200 km, solo in sella alle loro due ruote e con il pullmino guidato da Sara Napoli e Fabien Rosset al seguito per il trasporto delle valigie.

Un’idea nata un anno fa, a cavallo di una nuova ondata della pandemia che ne ha costretto il rinvio al 2021, che i due sportivi (Courthoud, 27 anni, è tra le altre cose anche istruttore militare nell’esercito; Zublena, 23 anni, si è spesso contraddistinto in varie gare di corsa) hanno concretizzato. “Io e Yannick davanti ad una birra ci siamo detti Sarebbe bello fare un lungo viaggio in bici per riprenderci un po’ di libertà”, racconta Mathieu Courthoud. “Conoscendo già bene l’Italia, abbiamo pensato di dirigerci verso la Spagna, ed in particolare Barcellona: una città bella, simbolica, ed uno spirito – quello catalano – che trovo molto simile a quello valdostano”.

E così è stato: il viaggio è stato pianificato in ogni dettaglio, prenotando già gli alberghi e studiando le tappe in modo da arrivare nel pomeriggio e godersi i diversi paesi toccati. “L’idea non era quella di fare un’impresa, ma un viaggio dal sapore diverso”, continua Courthoud. “Nella frenesia di spostarsi in auto o in aereo si perdono paesaggi e zone poco conosciute che invece meritano di essere visti. Abbiamo pedalato lungo il Rodano affiancati dai cavalli, abbiamo visto l’entroterra della Camargue, siamo passati nelle vigne della Provenza durante la vendemmia, abbiamo costeggiato il mare sulle ciclabili, superato due passi bellissimi in Liguria, e visitato la città di Sète, una città portuale che sembra una piccola Venezia”.

La prima tappa, fino a Varazze, è stata più lunga delle altre (256 km) per raggiungere il mare, poi è stata la volta di Antibes (184 km), Cassis (174 km), Villeneuve-lès-Maguelone (186 km), Argèles-sur-mer (186 km) ed infine gli ultimi 211 km per arrivare a Barcellona attraverso El Pertús. “Abbiamo “intitolato” ogni tappa ad una delle Bières du Grand-Saint-Bernard, che ci ha dato supporto così come Dream Art per le divise, l’Antirouille per il pullmino e l’Aosta Bike Center per il materiale”, conclude Courthoud.

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