La Giunta regionale – attraverso una delibera di oggi, lunedì 16 novembre – ha autorizzato le Unité des Communes “in via eccezionale e in relazione al perdurare dell’emergenza Covid” al reclutamento in deroga ai requisiti ordinari di personale da destinare all’assistenza socio assistenziale nelle microcomunità, in particolare per quanto riguarda la sostituzione degli operatori nelle strutture che ospitano gli anziani.
Le disposizioni contenute in delibera permetteranno alle Unités – enti gestori delle strutture – di assumere personale “qualora non si reperiscano risorse professionali sufficienti con qualifica di operatore socio sanitario”, con un ordine di priorità: soggetti che abbiano la qualifica di assistente domiciliare e dei servizi tutelari (ADEST), soggetti che stiano frequentando un corso OSS, soggetti che abbiano conseguito l’attestato di certificazione di assistente personale/familiare, soggetti che abbiano frequentato almeno l’80 per cento di un corso di formazione per assistente personale/familiare e soggetti con qualifica di OSS o di ADEST in quiescenza su base volontaria.
Personale che, spiega la Regione, dovrà lavorare in affiancamento ad un OSS.
“La finalità del provvedimento che la Giunta ha approvato oggi – spiega l’Assessore alla Sanità Roberto Barmasse – è garantire la continuità dell’assistenza nelle condizioni di massima sicurezza e al personale di operare al minor rischio possibile, in particolare qualora le strutture socio-assistenziali per anziani debbano procedere alla sostituzione di personale assente a vario titolo o dimesso. Il provvedimento è quindi stato assunto in deroga a quanto previsto dalle indicazioni regionali, transitoriamente e fino a nuove disposizioni”.
“La decisione del Governo regionale – ha aggiunto Barmasse – è anche una risposta alla richiesta che ci ha formulato il Consiglio permanente degli enti locali, il cui ruolo è determinante in questo momento emergenziale poiché i sindaci e gli esponenti delle Unités sono la voce del territorio e delle esigenze di questo e, al tempo stesso, sono la prima risposta che le istituzioni possono dare alle istanze della comunità”.